“Contro la legge del governo nazionalpopulista noi faremo ricorso alla Corte Costituzionale” così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi in un post su Facebook
“Cari Di Maio e Salvini ficcatevi in testa che non siete i padroni del Paese. I sindaci si ribellano a Salvini e Di Maio, contro una legge disumana che mette sulla strada, allo sbando, decine di miglia di persone che così diventano facile preda dello sfruttamento brutale e della criminalità organizzata, aumentando l’insicurezza. Fanno bene i sindaci a ribellarsi”. Lo afferma in un post su Fb il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi sottolineando che “contro la legge del governo nazionalpopulista noi faremo ricorso alla Corte Costituzionale”.
“Io e la mia giunta abbiamo proposto al consiglio una legge che tutela i diritti della persona umana, a prescindere dalla cittadinanza – afferma Rossi – Vogliamo tutelare per tutti il diritto ad essere curato, ad avere una dimora, un’alimentazione adeguata e il diritto all’istruzione”. “La Corte Costituzionale nel 2010 si era già pronunciata contro il governo Berlusconi e aveva dato ragione alla Toscana su una nostra legge che riconosceva il diritto di ogni persona alla cura – continua – Sulla stessa linea, ma più estesa e precisa, la legge che ora la giunta regionale propone al Consiglio, si fa forte di quella sentenza, ed è il contrario della legge sulla sicurezza di Salvini e Di Maio la quale viola diritti fondamentali”.
“La materia sanitaria, assistenziale e l’istruzione sono anche materia concorrente su cui le Regioni, per il titolo V della Costituzione, hanno potere di legiferare – aggiunge Rossi – Sopra le leggi dello Stato e delle Regioni c’è poi il pronunciamento della Corte Costituzionale”. “Nel frattempo, aiutare e assistere i migranti e tutti coloro che hanno bisogno, come fanno i volontari, i sindaci e come già facciamo noi, almeno in Toscana avrà una tutela stabilita da una legge regionale – continua il governatore della Toscana – Se abbiamo capito anche per il presidente Mattarella provare sentimenti umani e agire di conseguenza, per ora, non è un reato”.
“Cari Di Maio e Salvini, abbiamo capito che a voi piacerebbe una democrazia illiberale, dove comandare a vostro piacimento, e che il concetto di eguaglianza tra gli uomini e i diritti umani fondamentali non rappresentano il cielo stellato dei vostri principi né la legge morale dentro di voi – prosegue Rossi – Ma l’Italia è un Paese democratico, e non tutti sono d’accordo con voi. Noi abbiamo il diritto di batterci e lo faremo. Non siamo soli”. “Il compagno Mimmo Lucano, sindaco di Riace, mi scrive che pensa ad una grande manifestazione a Roma in Piazza San Giovanni, per difendere nel nostro Paese i diritti fondamentali della persona e per difendere la democrazia – conclude – Io sono d’accordo. Bisogna farci sentire. Sono in gioco valori fondamentali della nostra convivenza”.