Lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, a proposito del rifiuto dei gruppi di sinistra radicale di sostenere già al primo turno la candidatura di Dario Nardella (Pd) a sindaco di Firenze. “Voterò alle primarie? Non sono del PD…”
I ballottaggi “non hanno portato bene alla sinistra da qualche tempo a questa parte, ho delle perplessità”. Lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, a proposito del rifiuto dei gruppi di sinistra radicale di sostenere già al primo turno la candidatura di Dario Nardella (Pd) a sindaco di Firenze. “Non mi convince l’idea del secondo turno, anche perché da qualche anno a questa parte la destra sfonda”, ha aggiunto. “Sarebbe giusto – ha proseguito Rossi, a margine dell’inaugurazione della Scuola post-dottorale intitolata a Eugenio Garin – formare una lista di sinistra, discutere con Nardella, trattare i punti, come la politica fa. La politica è mediazione, compromesso, differenza e ricerca di soluzioni unitarie. Se a sinistra smarriamo questo siamo destinati a perdere. Le idee sono importanti, ma bisogna anche contrastare questa ondata di estrema destra che si sta rafforzando, non mi pare che si sia indebolita”. Secondo Rossi infatti “non basterà il fischio di un leader perché al secondo turno, dopo non aver votato Nardella al primo, le masse popolari seguano gli indirizzi del grande partito. Quel grande partito si è pensato di distruggerlo”.
“Non sono del Pd, diciamo che diversamente da chi ha cambiato opinione adesso rimango della mia opinione: finché non sono del Pd non vado a votare” alle primarie, ha poi aggiunto Rossi a proposito dell’endorsement annunciato da un dirigente dell’associazione ‘Futura’ di Laura Boldrini per Nicola Zingaretti, e delle proteste da parte di esponenti renziani.
Secondo Rossi, c “bisogna trovare il modo di unire ampiamente il centrosinistra. Lo dissi subito dopo le elezioni che occorreva superare il Pd e anche Leu. Rispetto alla sfida che abbiamo davanti unire le diverse anime del centrosinistra è una prospettiva giusta. Dopodiché resto quello che sono, c’è una storia che lo dimostra”.
Per il governatore toscano i sondaggi “dimostrano che c’è una parte di elettorato che non si schiera, che trova inadeguata l’attuale proposta politica. Non vedo forze in grado di mettere in campo da sole una proposta politica vincente per le Europee.
Per questo non rinnego niente quello che penso e quello che ho fatto, ma l’idea di una proposta unitaria non mi dispiace”.