“Sembra che i poteri del capo dello Stato non siano abbastanza chiari ai nuovi governanti”.
“E’ utile ricordare a Di Maio e a Salvini, ai grillini e ai leghisti alacremente impegnati a formare il nuovo governo che il presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri” (Costituzione italiana, art. 92). Sembra che questi poteri del capo dello Stato non siano abbastanza chiari ai nuovi possibili governanti”. Lo afferma il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, esponente di Liberi e Uguali, sul suo profilo Facebook.
“Noi i consigli di Mattarella li ascoltiamo su tutto, come sempre avviene nella formazione del governo il presidente della Repubblica ha una parola importante, ha l’ultima parola: noi presenteremo la nostra proposta congiunta con la Lega e vedremo lui cosa dirà”. Lo ha detto il deputato M5s Alfonso Bonafede a Piazza Pulita. “Mattarella – ha sottolineato – è stato molto paziente con le forze politiche, ha concesso ancora tempo e quello è stato determinante per poter iniziare il confronto”.
Presidenza della Repubblica in attesa di conoscere entro domenica l’esito di quest’ultimo tentativo Lega-Cinque stelle. Se le forze politiche, anche attraverso una telefonata, gli garantiranno che un accordo è stato chiuso, Sergio Mattarella è pronto a convocare i leader e i gruppi parlamentari dei partiti che intendono sostenere la maggioranza. Che gli dovranno fornire il nome del presidente del Consiglio individuato. Quindi l’incarico secco e qualche giorno per risalire al Colle con la lista dei ministri. Lista che solo allora sarà esaminata dal presidente, come vuole la Costituzione. Questo è lo schema che oggi si può delineare, sapendo che il presidente ha sempre nel cassetto il suo governo di garanzia, certamente oggi riposto in uno dei comparti più profondi. Ma c’è una certezza: non ci saranno altre occasioni. Naturalmente il passaggio al Quirinale per la nomina dei ministri non sarà solo un atto formale: i ministri sono proposti dal premier ma nominati dal presidente della Repubblica, che può dunque dire la sua. Non risultano assolutamente confermate voci che suggeriscono la possibilità che Lega e M5s abbiano già inviato al Colle una lista con rose di nomi.