“Nel Pd penso che bisognerà o fare un congresso o discutere questa costituente delle idee che propone Zingaretti”, così commenta il presidente della Regione Enrico Rossi intervenendo a Studio24 su Rainews24. “Quello che conta è avere un dibattito sulle idee e sul programma fondamentale, da tempo aspettiamo la riforma organizzativa” del partito”, ha continuato.
“Abbiamo bisogno davvero di provare a costruire da un lato un partito moderno – ha aggiunto Rossi -, capace di stare in relazione con i propri iscritti anche attraverso i nuovi strumenti che dobbiamo usare di più, ma anche un partito che torna a essere presente sui territori”. “La calma con cui ad esempio oggi Zingaretti propone di vivere anche questo strappo renziano credo sia il tono giusto. Semmai lo strappo renziano è una specie di sfida affinché finalmente si faccia un vero congresso sui contenuti e anche un’operazione di riforma organizzativa di cui c’è bisogno. Le svolte troppo brusche non sono comprese, questo secondo me è anche il problema che vede questo governo ai suoi inizi. Sappiamo che anche in termini di consensi non parte alto”, ha aggiunto Rossi.
“Questo governo dovrà recuperare, conquistare consensi, fare cose buone e utili per il paese. Soprattutto io aggiungo puntare alla crescita. Perché oltre alla questione della democrazia – ha concluso Rossi -, secondo me c’è anche un altro tema che riguarda la crescita. Su questo le differenze tra il Pd e il Movimento 5 Stelle permangono sia in termini nazionali, e verranno fuori, sia anche a livello locale”.
“Umanamente e politicamente la scelta che ha fatto Matteo Renzi è dolorosa, mi lega a lui una amicizia e una stima politica profonda, ho provato a fargli cambiare idea nel massimo rispetto delle proprie scelte. Io resterò all’interno del Pd perché penso che durante la campagna elettorale di Prato si sia introdotto un meccanismo di lavoro su cui vorrei che il Pd lavorasse, ovvero un Partito democratico ampio, aperto, che collabora con le forze vicine e che coinvolge forze civiche che stanno fuori dai partiti”, ha commentato il sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni, a margine di un evento a Firenze.
“Se abbiamo fatto la scelta” di rimanere nel Pd – ha aggiunto -, è perché “ci crediamo. L’idea comune, spero diffusa, è che il Pd è il Pd. Secondo me, e lo dico con la morte nel cuore, le scissioni non servono e non aiutano”. “Continuo a pensare che lo sforzo debba essere fatto all’interno del Pd, che non è proponibile neanche lontanamente l’idea che si può provare a prospettare un ritorno ai Ds e a Margherita”, conclude Biffoni.