Stop accesso ospedali se sintomi febbre, rimandare interventi chirurgici non urgenti e mascherine per tutti gli operatori sanitari autoprodotte: son queste le misure illustrate dal presidente della giunta regionale Enrico Rossi
Interruzione dell’accesso negli ospedali di tutti i visitatori, pazienti e operatori sanitari con sintomi “simil influenzali”; sospensione del lavoro per tutto il personale sanitario che manifesti tali sintomi “simil influenzali”; e interruzione da domani dell’attivitĂ programmata chirurgica quando non sia necessaria, per mettere a disposizione posti letto di terapia intensiva. Sono questi i tre punti della nuova ordinanza, la settima, emanata dal presidente della Toscana Enrico Rossi per la prevenzione, e gestione dell’emergenza da Coronavirus che integra e sostituisce la precedente.llustrando in una conferenza stampa i contenuti dell’ordinanza, che prevede anche la riduzione dell’attivitĂ medico-chirurgica al 25%, il presidente della Toscana Enrico Rossi ha chiesto “ai cittadini che sono in attesa di avere pazienza. Abbiamo preso questa decisione per tutelare la salute collettiva, nell’eventualitĂ che il fenomeno possa avere un’ulteriore diffusione nei prossimi giorni. In questo modo renderemo disponibili posti letto in piĂą”.
Rossi ha poi spiegato di prevedere “che all’ingresso degli ospedali ci sia un infermiere che verifica lo stato di salute, misura la febbre e, qualora questa persona manifestasse sintomi influenzali, non lo facciamo entrare. E’ un modo per tutelare la risorsa ospedaliera”. Per Rossi il ricovero in ospedale dovrĂ avvenire solo “in situazioni che esigono il ricovero altrimenti non si deve ricoverare. Aggiungo che alcuni ricoveri, alla luce di queste disposizioni, sono stati impropri. Queste malattie nella maggior parte dei casi si curano meglio a domicilio che in ospedale”. Rossi ha concluso spiegando che “dopo esserci dedicati alla prevenzione ci siamo messi in condizioni serie per curare i pazienti, nell’eventualitĂ che si verifichi lo scenario piĂą preoccupante. Ma a me non fa paura affrontare questo tema e spero sia così anche per i cittadini toscani. Non navighiamo a vista. Sappiamo ciò che dobbiamo fare anche se abbiamo a che fare con una materia delicata e complessa. Insomma ci stiamo attrezzando per le cure e per fornirle al meglio”.
La Regione Toscana stima inoltre di liberare oltre 100 posti letto in terapia intensiva, utili per affrontare l’emergenza Coronavirus, grazie all’interruzione delle operazioni chirurgiche non necessarie (escluse quelle oncologiche e vitali) e con l’aiuto della sanitĂ privata. “Ora – ha detto il presidente della Regione, Enrico Rossi – abbiamo disponibili circa il 10% dei letti di terapia intensiva su 322”, inoltre con l’interruzione delle operazioni chirurgiche programmate “riduciamo a circa un quarto le attivitĂ dei nostri ospedali” e “credo che così facendo si possa liberare un altro 15-20% di posti letto. Se a questi aggiungiamo anche un’intesa con la sanitĂ privata per aver altri posti letto di terapia intensiva, credo che possiamo arrivare intorno a 100, o forse piĂą, posti letto che si libereranno gradualmente nell’arco dei prossimi giorni”. Domani, ha spiegato ancora Enrico Rossi, “passeremo in rassegna i posti letto in terapia sub-intensiva, che sono 308: con alcuni accorgimenti tecnici possono essere potenziati a posti di terapia intensiva con l’aggiunta di un ventilatore artificiale”.
Alcune aziende toscane stanno producendo mascherine protettive, nate da un’idea del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che saranno distribuite al personale degli ospedali. “Per il personale negli ospedali – ha spiegato Rossi in conferenza stampa – abbiamo stabilito di dotare tutti di una mascherina chirurgica, questa mascherina è un’invenzione toscana. A noi, anzi a me personalmente, è venuta l’idea che il ‘tessuto non tessuto’ può trattenere l’aerosol, l’UniversitĂ ci ha certificato che è così, lo trattiene tanto quanto le mascherine che adesso sono introvabili”. Rossi ha spiegato che “ne stiamo producendo tra le 20mila e le 30mila al giorno e le distribuiremo in tutte le strutture. Per quanto sia un effetto limitato al trattenimento dell’aerosol, è una misura che possiamo estendere a tutti gli operatori sanitari e non solo”.