“Ho telefonato al segretario della sezione Pd Stazione-San Lorenzo di Firenze, Tommaso Cocchi, per chiedergli l’iscrizione al Partito Democratico. Lo farò sabato prossimo. Lo faccio per dare una mano a Zingaretti e perché, come riconosce anche Calenda, dentro al Pd, insieme ad un’area liberal-democratica deve vivere un’area che si richiama al socialismo democratico e alla storia della sinistra italiana”.
Lo ha scritto su Facebook Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, confermando così ciò che aveva più volte dichiarato nei giorni scorsi. “No, non mi sono consultato con lui prima di decidere questo passo – aveva affermato in un’intervista a “La Repubblica”, riferendosi al segretario del Pd Zingaretti – Credo che la politica delle diplomazie appartenga al secolo scorso. È la politica in cui si decide dove si spartiscono i posti. Penso semplicemente che ci siano le condizioni per rientrare dopo le elezioni. E lo dico prima, perché non si pensi che dipenda dal risultato delle urne. Ritengo di poter dare il mio contributo all’opera di Zingaretti, che, lo ha detto anche Renzi, ha avuto il grande merito di riaprire, tenere insieme”. Nell’intervista Rossi aveva anche puntualizzato: “Non sono stato bersaniano, non sono stato renziano e non sarò zingarettiano. Trovo che la linea di equilibrio di Zingaretti sia positiva, ma ci vuole un segnale più forte a sinistra sulla questione sociale”.
Successivamente alle affermazioni rilasciate a “La Repubblica”, giorni fa, in risposta alle domande dei giornalisti, Rossi è tornato a parlare della sua imminente iscizione al Pd aggiungendo: “E’ necessario costruire un argine contro la Lega e il suo lisciare il pelo al neo fascismo e anche contro la vaghezza ideologia e l’incompetenza del Movimento 5 stelle”. Per Rossi, il Pd “è l’infrastruttura politica fondamentale per accettare la sfida del governo della Toscana l’anno prossimo, credo che il mio rientro in questo senso possa servire a consolidare il lavoro, strutturarlo meglio e ad arrivare bene alle elezioni per riprenderci la Regione”.
Il presidente della Regione nei giorni scorsi ha inoltre affermato: “Io penso che bisogna unire l’opposizione, dai liberali fino alla sinistra, e l’infrastruttura politica è il Pd nel quale ho militato per tanti anni, – ha specificato il governatore – e il fatto che dopo le elezioni possa riprendere la tessera e impegnarmi di nuovo lì mi riempie di entusiasmo e di passione politica”.