Oggi presidio di protesta di lavoratori e lavoratrici delle Rsa con la Fp Cgil a Firenze in via Cavour davanti alla Prefettura, per chiedere migliori condizioni di lavoro e salario.
Le RSA sono state uno dei simboli tragici della pandemia. In Italia come altrove tantissime le vittime nelle residente sanitarie assistenziali. Non una casualità : il Covid, in questo come in altri settori, denuncia la FP CGIL, ” ha portato alla luce la criticità date dai parametri di personale socio sanitario all’interno delle strutture, personale che risulta sempre più insufficiente nei numeri ed esposto a forti carichi di lavoro
Questa mattina Pi lavoratori e delle lavoratrici delle Residenze Sanitarie Assistenziali (Rsa) della Città metropolitana di Firenze sono scesi in piazza per un presidio dalle 10 alle ore 12 davanti alla Prefettura in via Cavour a Firenze, per chiedere migliori condizioni di lavoro e di salario. “Personale insufficiente, carichi di lavoro eccessivi, gravità dell’utenza sempre maggiore – spiega la Fp Cgil -. Il Covid ha evidenziato, in tutta la sua drammaticità , l’urgenza di ripensare un modello ormai datato che manifestava già prima della pandemia le sue debolezze. Urge l’attivazione di una trattativa territoriale per la definizione di un Contratto Integrativo”
l-a CGIL denuncia come “l’andamento occupazionale della nostra regione, per quanto attiene al personale sanitario e socio sanitario, ha determinato un fenomeno di vaste proporzioni poiché, a fronte delle chiamate in urgenza dalle graduatorie Estar, stiamo assistendo a un progressivo depauperamento del personale delle RSA e all’incapacità di reperimento di personale in possesso di titoli idonei da parte dei datori di lavoro privati”.
Secondo il sindacato “questo fenomeno è da ricondurre alle problematiche che riguardano il salario e le condizioni di lavoro nelle RSA”. ” Se da una parte -aggiunge la FP CGIL – è necessario formare più personale sanitario e socio sanitario, dall’altra dobbiamo osservare che per queste lavoratrici e questi lavoratori il posto di lavoro in RSA è sempre più considerato come “ultima spiaggia”: i carichi di lavoro, l’eccessiva responsabilità del personale sanitario, i problemi di natura organizzativa e, non ultime, le scadenti condizioni salariali e contrattuali rendono ormai le RSA luoghi nei quali il lavoro è pesante e malpagato”.
Eppure il settore delle RSA rimane appetibile, visto che continua a vedere investimenti da parte di aziende private e aziende cooperative, segno evidente che questa porzione del sistema socio sanitario rappresenta ancora una valida opportunità di impresa.
” Quello che abbiamo imparato durante la pandemia però ci porta oggi a considerare le RSA non come un soggetto avulso dal Sistema Sanitario Regionale, ma come un suo prolungamento essenziale nella cura e nell’assistenza agli anziani fragili” denuncia il sindacato.
“Ad oggi ogni azienda operante nel settore deve attenersi a standard e parametri di personale determinati dalla Regione Toscana. Questi livelli all’epoca sono stati definiti nell’interesse primario dell’utenza. Allo stesso modo noi pensiamo si debbano definire dei minimi contrattuali, nell’interesse di lavoratrici e lavoratori, da applicare in tutte le RSA. Riteniamo, quindi, non più rinviabile l’attivazione di una trattativa territoriale per la definizione di un Contratto Integrativo per le lavoratrici e i lavoratori delle Residenze Sanitarie Assistite” conclude la FP CGIL.