Campi Bisenzio, Rsu della ex Gkn: “Un altro mese senza stipendio: mancano quattro mensilità, comprendendo la 13ma, nonostante i 43 decreti ingiuntivi approvati da cinque giudici differenti, con altri probabilmente in arrivo. Alcuni dei decreti ingiuntivi sono esecutivi e via, via, in assenza di pagamento, diventeranno probabilmente pignoramenti. 300 famiglie lasciate quindi nel nulla e nel non detto”.
“In questo nulla, resiste il presidio e l’assemblea permanente – spiega la Rsu della ex Gkn in una nota -. Ovviamente attaccate da Borgomeo, perché sono elemento di chiarezza e di concretezza, in un contesto di estrema opacità. Il 20 dicembre il Collettivo di fabbrica e la Rsu hanno presentato il proprio prospetto industriale. La Regione sta facendo scouting pubblico mentre il Governo è assente e non pervenuto. Qf ha la possibilità di raggiungere una cassa integrazione per riorganizzazione accompagnandola a un accordo di messa a disposizione dello stabilimento, fugando così il dubbio legittimo che l’attuale proprietà stia agendo come testa di legno della precedente proprietà”.
La Rsu spiega che “sebbene sia stato fissato un calendario di incontri tecnici serrati per stilare tale accordo, Qf si è sottratta facendo saltare tale calendario”.
La Rsu annuncia che “in mezzo a queste mille difficoltà, umane, psicologiche, istituzionali, economiche, proveremo a lanciare una delle sperimentazioni sociali più avanzate: produzioni ecologicamente avanzate, forme di azionariato popolare e tutto quanto saremo in grado di fare. Per questo daremo via ad altre due giornate campali in fabbrica, l’11 e 12 febbraio. Dove decideremo altri passi. Siamo senza stipendio, ma siamo ancora rabbia, orgoglio e dignità”.