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“Russkaja Florentsija-La Firenze dei Russi”. Mostra fotografica di Massimo Agus

“Russkaja Florentsija – La Firenze dei Russi” è la mostra che racconta l’amore che un nutrito gruppo di artisti, viaggiatori e grandi mecenati russi ebbe per Firenze dall’Ottocento in poi.

Russkaja Florentsija – La Firenze dei Russi”, che apre a Palazzo Coppini, in Via del Giglio 10 a Firenze, è un progetto di Massimo Agus. Architetto e fotografo sardo trapiantato a Firenze, è andato in cerca delle tracce della storia d’amore di tanti russi per la città.

Com’è nata “Russkaja Florentsija – La Firenze dei Russi”?

“Dall’incontro con Michail Talalay, studioso russo che abitava a Firenze in quel periodo. Stava facendo ricerche sulla presenza di artisti e personaggi russi a Firenze. Così è nata l’idea di accompagnare le sue ricerche con delle fotografie che raccontassero il rapporto tra i russi e la città. Allora ho cercato a Firenze quei luoghi e quelle imagini che potessero evocare o raccogliere tracce del loro passaggio.”

“Tracce che non sono solo quelle materiali fatte di luoghi, targhe, tombe, monumenti, palazzi. Ma anche altre, frutto di suggestioni poetiche, scritte o dipinte, che interpreto attraverso la fotografia rivisitandole e inserendole nella città di oggi” dice Agus.

Le immagini in mostra sono dittici: come mai questo formato?

“I dittici mi permettono di articolare ogni singola opera su più livelli, in modo da poter sia parlare del passato sia vedere il presente. Questo è un lavoro sulla memoria che ha la città. In alcuni casi si tratta di tracce visibili e fotografabili, come statue, tombe, palazzi, lapidi, e così via. In altri casi però non c’era niente di visibile.

Allora, il formato del dittico mi ha permesso di articolare l’incontro tra passato e presente, e tra i russi e Firenze, in vari modi. Tutti diversi da caso a caso. Sempre però nutriti delle tracce trovate, delle suggestioni poetiche o letterarie, del mio immaginario.

Ogni dittico è composto in una immagine panoramica e in una quadrata, perchè il diverso formato crea una tensione tra le due che mi ha permesso di costruire il loro rapporto.

La prima immagine è una veduta panoramica generale, contemplativa e tranquilla che mostra l’aspetto odierno della città, inquadrando la traccia storica nel contesto contemporaneo. La seconda è un primo piano che riprende e documenta un segno del passato o la traccia lasciata da un russo sul corpo della città.

Per esempio, una lapide marmorea o un’iscrizione tombale. E attraverso queste tracce l’obiettivo fotografico cerca di catturare i fantasmi dei russi che hanno riempito il passato della città, dando loro una nuova vita.”

Allora, chi erano i russi innamorati di Firenze? Erano artisti come Dostoevskij, Tchaikovskij, Brodskij, Tarkovskij. Era la favolosamente ricca famiglia Demidoff. E che segni hanno lasciato in città? Basta pensare alla rutilante chiesa russa ortodossa per cominciare a farsene un’idea.

Queste fotografie di Massimo Agus, con i testi che le accompagnano, contestualizzano l’importanza della comunità russa nella vita culturale fiorentina. Il Gabinetto Viesseux – nella persona di Maurizio Bossi – e la fondazione del Bianco hanno reso possibile la mostra. La Dott.ssa Lucia Tonini, studiosa di cultura russa, ha partecipato alla ricerca storica.

La mostra é stata già vista a San Pietroburgo, a Mosca, e anche a Firenze. Infatti la prima volta di “Russkaja Florentsija – La Firenze dei Russi” é stata nell’ambito della manifestazione Firenze Fotografia 2000, organizzata dalla Fondazione Studio Marangoni nel 2000. Questa è una riedizione organizzata per celebrare 20 anni di rapporti e scambi culturali con la Russia della Fondazione Del Bianco.

Inoltre per questa occasione una tavola rotonda accompagna la mostra.  “Memorie di Russia a Firenze” Un omaggio alla identità multiculturale della città ed al suo storico legame con la comunità russa”. Nel Giardino Corsini, venerdì 17 maggio 2019.

Margherita Abbozzo

Tutte le immagini sono di Massimo Agus, nell’ordine: I Lungarni. Iosif Brodskij; Pratolino. Villa Demidoff; La facciata del Duomo. Stemma dei Demidoff; Villa Demidoff di Pratolino. La tomba di Maria Demidoff; La chiesa ortodossa russa di Viale Milton; Piazza Demidoff. Monumento a Nicola Demidoff

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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