Lun 23 Dic 2024
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ToscanaCronacaS. Anna di Stazzema: morto un altro superstite

S. Anna di Stazzema: morto un altro superstite

Lucca, scompare un altro sopravissuto della strage di Sant’Anna di Stazzema del 12 agosto 1944, costata la vita a 560 persone, uccise dai tedeschi. A 83 anni è morto Massimo Mancini, fratello di Enio, memoria storica della strage.

Massimo Mancini, ricorda una nota del Comune di Stazzema, è stato un membro attivo dell’associazione Martiri di Sant’Anna di Stazzema mentre il fratello Enio si è per anni occupato del Museo storico della Resistenza e ha incontrato migliaia di giovani.

I due fratelli furono salvati da un giovanissimo soldato tedesco, a cui era stato affidato il compito di occuparsi del gruppo di rastrellati nella frazione di Sennari di cui faceva parte anche la famiglia Mancini.

Il militare nazista, rimasto solo, ordinò a gesti di stare zitti e di scappare alle persone che erano state incolonnate, sparando poi in aria una raffica di mitra.

Nella testimonianza resa ad Oliviero Toscani, Mancini diceva: “Un tempo mi sognavo questo ammasso di cadaveri, ad uno mancava una gamba, uno era carbonizzato…Il ricordo, secondo me, non va mai cancellato. E’ una cosa importante il ricordo”.

Il cordoglio per la scomparsa di Mancini è stato espresso dal sindaco di Stazzema Maurizio Verona. “Stiamo perdendo via via pezzi della nostra memoria”, ha aggiunto il sindaco: recentemente sono scomparsi altri due superstiti, Luigi Della Latta, morto a 85 anni lo scorso 14 giugno, e Nella Mancini, 91 deceduta a 91 anni il 2 luglio.

“Massimo Mancini – ricorda sempre il sindaco – ha sempre partecipato alle attivitĂ  della associazione Martiri di Sant’Anna di Stazzema, anche se non ha mai vissuto la sua storia in una dimensione pubblica.

Ciò nondimeno la sua è una perdita importante per la nostra realtĂ  nell’ultimo mese abbiamo perduto tre testimoni della strage e sentiamo forte l’onere di essere eredi e ambasciatori di questa storia e del loro impegno per una societĂ  diversa da quella che consentì che si potessero consumare tragedie simili”.