Salario minimo in tutti gli appalti del Comune di Firenze: lo prevede una delibera presentata dalle assessore a welfare ed educazione Sara Funaro e al lavoro Benedetta Albanese, approvata oggi dalla giunta e anticipata sabato dalla stessa Funaro.
L’atto stabilisce che nessuno dovrà guadagnare meno di 9 euro l’ora negli appalti in cui il Comune è stazione appaltante. Il Comune si impegna, come si legge in una nota, anche ad effettuare una ricognizione di tutti i contratti in essere stipulati a partire dal 2022, verificando le condizioni applicate sia dal punto di vista economico che normativo; ogni 6 mesi sarà redatto un report relativo agli appalti in essere del Comune; ci saranno poi incontri con le organizzazioni sindacali per verificare come raggiungere l’obiettivo che tutti i contratti in essere prevedano un trattamento economico minimo inderogabile pari a 9 euro l’ora. Il Comune ha deciso che, in tutti gli appalti, indicherà il contratto da applicare, individuato prioritariamente tra quelli sottoscritti dalle organizzazioni datoriali più rappresentative. “Oggi abbiamo approvato in giunta una delibera molto importante – afferma il sindaco Dario Nardella -, che definirei storica, che stabilisce il principio del salario minimo orario di 9 euro. In tutti i nostri appalti di opere e servizi stabiliamo il criterio del rispetto di un salario minimo di 9 euro l’ora e così nei contratti conseguenti. Siamo la prima città d’Italia a farlo, grazie a questa proposta innovativa dell’assessore Sara Funaro che abbiamo raccolto e rilanciato”. Funaro parla di “misura di civiltà: mai più una lavoratrice o un lavoratore che lavora nei servizi per la città, ad esempio, nel sociale, nelle scuole e nei musei civici potrà guadagnare meno di 9 euro l’ora”. “Dimostriamo che anche le amministrazioni locali e i territori possono fare la differenza e azioni concrete per stare al fianco di lavoratrici e lavoratori in questa battaglia che segna un punto dal quale non si torna più indietro”, conclude Albanese.