Sab 23 Nov 2024
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ToscanaEconomiaSaldi, Confartigianato Firenze: “Regole uguali anche per web, Regione riapra tavolo"

Saldi, Confartigianato Firenze: “Regole uguali anche per web, Regione riapra tavolo”

”Bisogna riaprire un tavolo in Regione e stabilire regole uguali per tutti coloro che operano sul territorio, compresi il web, la media e grande distribuzione, gli outlet, in modo da tutelare il commercio tradizionale”.

E’ questa la richiesta di Confartigianato Imprese Firenze, per voce del vicepresidente Paolo Gori, alla vigilia dell’avvio dei saldi invernali 2021 in Toscana. La regione è l’ultima ad aprirli, insieme a Veneto ed Emilia Romagna.

“Noi siamo dell’idea – spiega Gori – che i saldi debbano essere fatti insieme a tutte le altre regioni, perché farli ‘spostati’ come nelle ultime due stagioni ha poco senso. In un mondo perfetto non ci sarebbero problemi nel fare i saldi più tardi: si allungherebbe di fatto la vendita a listino e si porterebbe la vendita a sconto solamente sul finire della stagione effettiva. Ma ormai sappiamo che i saldi sul web imperversano continuamente, mettono questa dicitura anche se non potrebbero, quindi ci si trova a regolamentare solamente una porzione di tutto il commercio”. I saldi, secondo il vicepresidente di Confartigianato Imprese Firenze, “incidono dal 25% al 30% sul fatturato annuo” delle imprese che vi partecipano.

Le regole

Distanziamento sociale – Va mantenuta la distanza di almeno un metro tra i clienti in attesa di entrata ed all’interno del negozio (salvo eventuali ulteriori prescrizioni regionali).

Disinfezione mani – Prima di toccare i prodotti è obbligatoria la pulizia delle mani attraverso le soluzioni igienizzanti messe a disposizione degli acquirenti.

Mascherine – I clienti devono obbligatoriamente indossare la mascherina, così come i lavoratori in tutte le occasioni di interazione con i clienti stessi.

Cambi – La possibilità di cambiare il capo, spiega Confcommercio, dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (artt. 130 e ss. d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

Prova dei capi – Non c’è obbligo. È rimessa alla discrezionalità del negoziante. Prima di effettuare la prova vanno disinfettate le mani e, durante la prova dei prodotti, va sempre indossata la mascherina anche nei camerini.

Pagamenti – Le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e, in ogni caso, vanno favorite modalità di pagamento elettroniche.

Prodotti in vendita – I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

Indicazione del prezzo – Obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

Riparazioni – Qualora il prodotto acquistato in saldo debba prevedere modifiche e/o adattamenti sartoriali alle esigenze della clientela (es. orli, maniche, asole, ecc…) il costo è a carico del cliente, salvo diversa pattuizione. L’operatore commerciale dovrà darne preventiva informazione al cliente.

Affissione dei cartelli nei negozi – Cartello sul numero massimo di clienti contemporaneamente ammessi e permanenza degli stessi nei negozi in tempi di Covid-19.

 

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