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🎧 Disforia di genere, arriva relazione del Ministero della Salute. Giani: “Capisaldi non in discussione”

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🎧 Disforia di genere, arriva relazione del Ministero della Salute. Giani: "Capisaldi non in discussione"
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Arriva in Regione l’attesa relazione da parte del Ministero della Salute in seguito all’ispezione nel centro per la disforia di genere del policlinico di Careggi. Nessuno stop, serve potenziare l’organico e strutturare la figura della psichiatra, sul cui ruolo, tuttavia, la determina AIFA del 2019 non è chiarissima. La Regione ha 30 giorni per rispondere e risolvere le criticità evidenziate. Nel frattempo è stato aperto un fascicolo conoscitivo in procura a Firenze a seguito della denuncia del ministro Orazio Schillaci e dell’esposto dell’avvocata Anna Maria Bernardini de Pace.

 

Ispezioni, accuse, schermaglie politiche con il sospetto della propaganda elettorale, convocazioni e audizioni straordinarie, indagini in procura, veleni che stringono in una morsa di ansia intere famiglie. Si può riassumere così la vicenda sulla disforia di genere innescata a dicembre da un’interrogazione parlamentare del senatore Maurizio Gasparri e che a distanza di 4 mesi trova una potenziale risoluzione in quella relazione a lungo attesa da parte del Ministero della Salute, sette fogli che si “perdono” imboccando per prima la strada mediatica invece che quella delle istituzioni, l’ospedale fiorentino di Careggi e la Regione toscana, legittimi destinatari della risposta del ministro Orazio Schillaci. Appena sette pagine dove si decide, perché è questo il punto, il destino di professionisti mai messi in discussione neppure dai giovani che stanno facendo il percorso per cambiare identità, essendo nati in un corpo che non gli corrisponde. La collaudata esperienza del centro per la disforia di genere, sul quale non hanno dubbi neppure i colleghi di Pisa come l’endocrinologo Domenico Canale che dalle pagine de La Nazione, a inizio febbraio, parlava di pretestuoso attacco politico avverso a medici scrupolosi e rigorosi, trova ora una risposta, e il presidente Giani fa sapere che le criticità evidenziate paiono andare nella direzione di un “rimpolpamento” degli organici e non certo in quella della richiesta di dimissioni o di colpe gravissime, una maschera che Gasparri, insieme al coordinatore regionale di Forza Italia Toscana, Marco Stella, cuciono addosso agli amministratori regionali e ora presto smentita. “I capisaldi – dice Giani – non appaiono messi in discussione”, e che l’unico vero misunderstanding può essere scaturito, invece, dalla determina AIFA del 2019 sull’uso della triptorelina nel punto in cui si parla del ricorso all’assistenza psicologica, una presenza dirimente solo in via interpretativa. C’è poi la questione della comunicazione dei dati di spesa del farmaco e del monitoraggio clinico, che al ministero risulterebbero non pervenuti nelle forme e nella quantità richieste. S’invita quindi la Regione Toscana ad aggiustare il tiro fornendo riscontro entro 30 giorni. Un termine che di per sé fa pensare ad aspetti facilmente risolvibili. Rimangono come ferite aperte il disappunto, tra gli altri, dell’assessore Simone Bezzini, dei genitori che in una lettera aperta scrivono “In ballo c’è il futuro e la salute delle nostre creature che continuano a essere strumentalizzate per scopi politici” e, non ultimo, il fascicolo “conoscitivo” arrivato sulla scrivania del procuratore di Firenze Filippo Spiezia e aperto dopo la denuncia del ministro Schillaci e l’esposto dell’avvocata Anna Maria Bernardini De Pace che promette muro contro muro “per capire – spiega – se a Careggi fanno il loro dovere o se invece fanno un danno ai bambini”. 

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