Il Comitato Salviamo Firenze minaccia azioni legali per l’esito del referendum. E’ quanto comunicato dall’associazione nel corso di una conferenza stampa che si è svolta questa mattina a Firenze.
“Sui quesiti referendari rispettiamo la decisione del collegio degli esperti ma è una decisione inaspettata e la consideriamo solo politica. Noi non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione trasmessa agli esperti, per cui vogliamo riceverla, poi la analizzeremo e valuteremo se procedere con azioni legali. Al Tar o rispetto a responsabili individuali di funzionari del Comune, come il presidente del Consiglio comunale Luca Milani”. A dirlo è Massimo Torelli, uno dei promotori del referendum Salviamo Firenze.
“Comunque – prosegue – noi rilanciamo e a settembre faremo una consultazione autogestita per coinvolgere le persone a tema l’immediata eseguibilità delle norme referendarie, ne aspettiamo migliaia. Il sindaco Dario Nardella aveva paura di vedere migliaia di persone per Salviamo Firenze ma le vedrà lo stesso, anche su temi più ampi”.
Il comitato referendario Salviamo Firenze, si ricorda, è nato per “denunciare gli interessi speculativi che stanno ingabbiando Firenze”. Nei giorni scorsi Nardella ha firmato un decreto, dopo aver preso atto del parere del collegio degli esperti dove si evidenzia che “non ci sono le condizioni per continuare il percorso dei referendum”. “Il potere del sindaco sta influenzando tutta la struttura, è evidente – ha aggiunto Torelli -. Con le auto osservazioni fatte dalla giunta comunale il sindaco ha smentito un tratto fondamentale della sua politica amministrativa che era quella di fare norme ad hoc per facilitare il fatto che gli investitori privati potessero comprare attività ricettive a Firenze”.
“Noi mappiamo – conclude Torelli – tutti gli edifici del Comune. Inoltre Nardella non parla mai delle destinazioni d’uso degli immobili con funzione pubblica perché lì girano tanti soldi e tanti interessi, per noi è il quesito fondamentale. Ci volevano mandare a casa e invece non sarà così. Lo stop al referendum Salviamo Firenze non blocca la partecipazione popolare. E ora confidiamo che Nardella ci sorprenda ancora, approvando prima le nuove norme di salvaguardia”.