Ore decisive e di attesa per sapere l’esito della proposta lanciata due anni fa in occasione della chiusura del Millenario dall’Abate padre Bernardo affinché l’abbazia di San Miniato al Monte faccia parte del patrimonio mondiale dell’Unesco. Intanto oggi inaugurato uno dei capisaldi del Rinascimento fiorentino.
“La presenza dell’abbazia – ha spiegato Don Bernardo – rafforzerebbe il valore eccezionale universale del sito senza una variazione sostanziale dei criteri che nel 1982 permisero l’iscrizione del centro storico di Firenze nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco. Dal 2017 la comunità dei monaci benedettini segue con attenzione e partecipa alle attività portate avanti dall’ufficio Unesco del Comune di Firenze dedicate al programma internazionale sul patrimonio di interesse religioso del centro del patrimonio mondiale dell’Unesco”.
La Cappella del Cardinale di Portogallo, è stata inaugurata oggi dopo un intervento di restauro realizzato sotto la Direzione Lavori della Soprintendenza Archeologia Belle Arti per la Città Metropolitana di Firenze e le Province di Pistoia e Prato condotta dalla Dott.ssa Maria Maugeri, ed eseguito da un pool di restauratori specializzati grazie al dono di Friends of Florence di cui è la presidente Simonetta Brandolini D’Adda.
“San Miniato al Monte è un luogo molto caro a Friends of Florence, già tre anni fa, nel 2018 in occasione del Millenario dell’Abbazia, abbiamo contribuito al restauro del Ciborio, oggi con la presentazione della Cappella del Cardinale di Portogallo si rinforza il nostro impegno per l’immenso patrimonio della basilica, – sottolinea Simonetta Brandolini d’Adda Presidente di Friends of Florence – Ringrazio la Soprintendenza che in questo caso ha curato la Direzione Lavori, Padre Bernardo Gianni Abate di San Miniato per la sua disponibilità ad accogliere l’intervento, tutti i restauratori e le maestranze che hanno lavorato a questo affascinante progetto. Ringrazio soprattutto il Prof. Jon Cherubini per il suo generoso lascito che ci ha permesso di restaurare questa magnifica Cappella. Un nostro triste rammarico è non aver mai conosciuto questo grande benefattore innamorato di Firenze e di questo luogo, ma siamo felici di aver realizzato le sue volontà restaurando questo meraviglioso scrigno di bellezza.”
“Il restauro appena concluso della cappella del Cardinale di Portogallo – afferma Andrea Pessina, Soprintendente di Firenze – costituisce un intervento straordinario che senza ombra di dubbio potremo veramente definire “corale” per la molteplicità delle professionalità coinvolte e dei saperi che è stato necessario condividere. Il nostro più sentito ringraziamento va ai Friends of Florence e al prof. Jon Cherubini, il cui grande amore per l’Arte e per Firenze ha reso possibile tutto questo” “La comunità di San Miniato al Monte – sottolinea l’Abate Padre Bernardo Gianni – è profondamente grata ai Friends of Florence e ai donatori che hanno reso possibile una straordinaria impresa di restauro, restituendo all’originario splendore uno dei momenti più alti nell’arte e nell’architettura del rinascimento e nella millenaria storia di san Miniato al Monte, contribuendo a fare della bellezza e della sua tutela un grande strumento di consolazione è di speranza di fronte al mistero della morte e del male.”
“La Cappella del Cardinale di Portogallo, che comunemente è riconosciuta come uno dei più alti esempi del Rinascimento fiorentino, è ora restituita alla comunità, grazie alla generosità della famiglia Cherubini e all’impegno costante nella tutela del patrimonio fiorentino della Fondazione Friends of Florence, promotrice di questo esemplare restauro. Il mio personale ringraziamento – continua Maria Maugeri che ha curato la Direzione dei lavori – va anche a tutta la folta squadra di restauratori e loro assistenti con cui è stato facile collaborare per indole e professionalità, Daniele Angellotto, Bartolomeo Ciccone, Alessandro Gianni, Anna Medori, Nicola Savioli, Filippo Tattini e Andrea Vigna, ma poi tante professionalità che sarebbe qui lungo da enumerare, ma che senza il loro contributo mai avremmo raggiunto questo straordinario esito finale. Infine, un ringraziamento sincero lo devo al mio collega Alberto Felici, restauratore di provata esperienza grazie al quale abbiamo intrapreso la sperimentazione della metodica del laser applicata alla terracotta policroma con eccellenti risultati e per questo un grazie è d’obbligo a Light for Art del gruppo El.En che ci ha fornito la strumentazione a titolo gratuito e ad Alessandro Zanini per il supporto durante l’intervento