“Si aumentano gli spazi operativi e quindi anche la capacità produttiva dell’ospedale San Giovanni di Dio di Torregalli – ha dichiarato Stefano Michelagnoli, direttore del dipartimento delle specialistiche chirurgiche -. Il miglioramento è anche qualitativo in quanto le sale così allestite consentono di fare interventi più complessi in maggior sicurezza”.
Sono tre le sale del rinnovato blocco operatorio del padiglione Vespucci dell’ospedale fiorentino San Giovanni di Dio, Torregalli, inaugurate questa mattina alla presenza tra gli altri del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, dell’assessore regionale al Diritto alla salute Simone Bezzini, della presidenza della Società della salute zona Firenze Sara Funaro, della presidente della Società della salute zona fiorentina nord ovest Camilla Sanquerin.
L’investimento è di quasi quattro milioni di euro per cerare a Torregalli “un’area high tech ad alta tecnologia con una sala operatoria ibrida multidisciplinare di ultima generazione, un’ulteriore sala operatoria e una recovery room di recupero e osservazione con sei posti letto a carattere intensivo!
La sala ibrida, è stato spiegato, sarà destinata prevalentemente agli interventi di chirurgia vascolare: le due nuove sale saranno usate a livello multidisciplinare tra molte discipline chirurgiche, anche dalla radiologia interventistica, e comunque per tutti quegli interventi più complessi che prevedono l’impiego di equipe multidisciplinari e che potrebbero avere necessità del supporto di immagini intraoperatorie ad alta definizione.
“Sono molto contento – ha affermato Giani -. Questo spazio consentirà interventi integrati”. “Si aumentano gli spazi operativi di Torregalli e quindi anche la capacità produttiva – ha dichiarato Stefano Michelagnoli, direttore del dipartimento delle specialistiche chirurgiche -. Il miglioramento è anche qualitativo in quanto le sale così allestite consentono di fare interventi più complessi in maggior sicurezza”. Il direttore di presidio Simone Naldini ha sottolineato che “nelle sale del blocco operatorio ora è presente un sistema di cablaggio che permette di far seguire gli interventi con finalità di formazione”.