“Il posto fisso di polizia che tutte le rappresentanze sindacali e professionali reclamano da anni, non può essere a nostro avviso la sola ed unica risposta” dice la FP CGIL che ha presentato dieci proposte per attuare immediatamente un piano della sicurezza aziendale nell’Asl Toscana centro dopo le ultime aggressioni al personale sanitario negli ospedali di Prato e Pescia.
“Gi ultimi due episodi abbiano messo per l’ennesima volta in evidenza le gravi lacune che persistono sul tema delle aggressioni” nei confronti del personale sanitario e amministrativo nella Usl Toscana centro, per questo la Fp Cgil ha deciso di presentare 10 proposte per aumentare la sicurezza degli operatori sanitari.
“Il posto fisso di polizia che tutte le rappresentanze sindacali e professionali reclamano da anni, non può essere a nostro avviso la sola ed unica risposta a questo grave fenomeno, per questo motivo abbiamo elaborato un proposta maggiormente dettagliata”, aggiunge la FP CGIL in un comunicato, chiedendo un confronto con il direttore generale dell’Asl Toscana centro per “capire come l’azienda intende affrontare concretamente questa drammatica emergenza”.
Dieci i punti principali presentati come dicevamo dalla CGIL: anzitutto aumento del personale dedicato al sostegno psicologico delle vittime di aggressioni, mappatura dei servizi che hanno registrato il numero maggiore di atti di violenza e conseguente implementazione degli organici; quindi adozione di protocolli di intervento tra Aziende e forze dell’ordine con il coinvolgimento della prefettura per garantire procedure e regole chiare di intervento; revisione dell’appalto sui servizi della vigilanza per permettere la creazione di un servizio di sicurezza per gestire il primo in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine. E, ancora, fornire agli operatori dei servizi a maggiore rischio apparecchi per chiamate di aiuto immediato e implementazione dei sistemi di videosorveglianza attiva; messa in sicurezza delle strutture ospedaliere e territoriali; formazione a tutti i lavoratori sia ospedalieri che del territorio in merito alle tecniche relazionali della de-escalation, finalizzati alla prevenzione e alla gestione delle situazioni di conflitto nonché a migliorare la qualità della comunicazione con gli utenti.
Tra le altre richieste della CGIL, l’eliminazione del nome per esteso dalla divisa sostituendolo con un identificativo, incentivare il personale a segnalare qualsiasi atto di violenza garantendo un assistenza legale agli operatori vittime di aggressioni con la costituzione di parte civile da parte dell’azienda e infine una campagna informativa per sensibilizzare la cittadinanza contro le aggressioni.