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Sanità: è scontro tra Governo e Regione su spesa e liste di attesa

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Sanità: è scontro tra Governo e Regione su spesa e liste di attesa
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I toscani pagano tre miliardi l’anno per curarsi, tra ticket, visite, esami, farmaci. La spesa privata per la sanità cresce del 7,4%, più della media nazionale. Ma per la Regione la responsabilità è del Governo che dovrebbe erogare più fondi.

La questione sanitaria è stata evocata anche dal Presidente Mattarella nel discorso di fine anno. E i dati della Ragioneria dello Stato parlano di una sanità che non riesce a coprire i bisogni dei cittadini in maniera adeguata. E così, di tasca propria, i toscani spendono tre miliardi l’anno per curarsi, per una percentuale, il 7,4% che è superiore alla media nazionale. Pensiamo ad esempio alle visite ed alle cure odontoiatriche, ma anche a visite specialistiche e a operazioni. Ma la cosa che colpisce di più è il divario con la spesa pubblica, che si ferma al 2%. Più gravoso dunque l’impegno dei cittadini che – per l’Assessore regionale alla Sanità Simone Bezzini “è l’ennesima dimostrazione di come sia necessario aumentare il fondo sanitario nazionale”. Tradotto, i soldi messi dal Governo sono sempre meno e troppo pochi. Il dato sulla spesa sanitaria privata è naturalmente condizionato dal tema enorme delle liste di attesa. Fenomeno che spinge tanti a farsi curare da medici in intramoenia o comunque in strutture private. Durissimo il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che parla di “scaricabarile” e si spinge a dire “il Governo nega il diritto alla salute”. Dopo il discorso di Mattarella il Ministro Orazio Schillaci ha infatti puntato il dito contro le regioni. Che però non ci stanno e accusano il Governo di spingere il sistema verso il privato, cosa che di fatto sta accadendo. Per chi può. La Fondazione Gimbe ci fa sapere che il 5,6% delle famiglie toscana ha rinunciato a curarsi. La dimostrazione del fatto che già ora tante persone non hanno la possibilità economica di prendersi cura della propria salute.