Ven 27 Dic 2024
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ToscanaSanitàSanità, Fimmg Toscana: insufficienti vaccini influenza

Sanità, Fimmg Toscana: insufficienti vaccini influenza

Fimmg denuncia errori di pianificazione sulla gara di appalto dell’approvvigionamento dei vaccini e sulla probabile impossibilità da parte delle aziende produttrici di garantire il 20% in più del quantitativo previsto.

La Federazione italiana dei medici di medicina generale della Toscana denuncia “il caos che si è venuto a creare con le incomplete consegne ai medici dei vaccini antinfluenzali. A metà della campagna di vaccinazione, il cui inizio è stato anticipato ai primi di ottobre e che dovrebbe protrarsi fino a fine dicembre, i vaccini finora forniti e quelli successivamente promessi non appaiono essere sufficienti a garantire la copertura preventivata della popolazione toscana”.

Così in una nota la stessa Fimmg toscana secondo la quale “questa situazione certifica la vanificazione della campagna informativa, condotta da medici e media fin dall’estate, sulla utilità e necessità di vaccinarsi e che quest’anno aveva trovato ampio riscontro nella popolazione”.

Errori sono stati compiuti anche sulla scelta della tipologia dei vaccini: quello adiuvato trivalente, per i pazienti più anziani e più fragili, è stato acquistato in misura carente nonostante le raccomandazioni della commissione regionale vaccini.

Ancora, la distribuzione attraverso le farmacie ha reso “più facile l’approvvigionamento dei vaccini da parte dei medici di medicina generale, ma il mancato coordinamento e controllo fra le varie farmacie delle consegne dei vaccini ai singoli medici ha fatto sì che si siano distribuiti in modo non proporzionale alle quantità determinate da Ars per i singoli dottori”.

Infine i medici della Fimmg “denunciano la vanificazione del lungo e gravoso lavoro di pianificazione delle sedute vaccinali che avevano messo in essere, con il risultato che alcuni si sono ritrovati a dover vaccinare dalla mattina alla sera, altri anche di domenica, alcuni hanno assunto appositamente infermieri. Tutto questo in un periodo dove sono aumentati i tempi normali di lavoro specie per le numerose telefonate che i medici ricevono dai propri pazienti”.