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Sanità: Pisa esce da Società della salute. Sindaco “è ente inadeguato”

Michele Conti, sindaco di Pisa

Foto Controradio

Per il sindaco di Pisa Michele Conti, la società della Salute della zona pisana offre “servizi non all’altezza e conti in rosso”. “Via nel 2026” assicura Conti

“I problemi strutturali che l’ente si porta dietro ormai da tempo: l’ultimo bilancio, quello relativo al 2023, che la nuova presidenza ha proposto di rinviare, evidenzia una perdita superiore al milione e mezzo di euro e riflette le difficoltà di un ente che riteniamo ormai non all’altezza delle esigenze della città” con queste motivazioni il Comune di Pisa ha deciso di uscire dalla Società della Salute della zona Pisana. Lo ha annunciato il sindaco Michele Conti parlando all’ assemblea dei soci.

L’assemblea dei soci ha intanto eletto nuova presidente l’assessore al welfare del Comune di Cascina, Giulia Guainai. “L’uscita – ha proseguito in sindaco di Pisa-  avverrà nei tempi previsti dalla legge, per tornare a gestire direttamente la parte relativa al sociale, mentre la parte sanitaria sarà gestita dalla zona distretto dalla Asl, come avviene in molte parti della Toscana costiera. Senza Sds potremmo gestire direttamente i servizi sociali, delegando all’Asl gli altri ambiti di competenza, come avviene nelle vicine Livorno, Lucca, Viareggio, Massa e Carrara”.

Secondo il primo cittadino di Pisa “mettere in discussione il modello di gestione delle Società della salute è necessario per la salute degli enti, per la trasparenza amministrativa, per iniziare un percorso che porti a dare risposte efficaci a tutti quei cittadini che si trovano in una situazione di difficoltà e ai quali dobbiamo un’assistenza puntuale: entro giugno 2025 daremo la comunicazione ufficiale per uscire dal consorzio a partire dal primo gennaio 2026”.

“Abbiamo tempo – ha concluso Conti – per coinvolgere le forze politiche e il consiglio comunale di Pisa in una discussione seria che metta al centro i bisogni dei cittadini e non gli interessi di parte. Il Comune di Pisa, chiudendo la propria esperienza con la Sds, vedrà il rientro del proprio personale distaccato e potrà investire in autonomia gli oltre 7 milioni di euro dedicati ai capitoli dei servizi sociali”.

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