Firenze, la Giunta toscana e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali confederali e delle sigle di categoria hanno sottoscritto un’intesa sulla sanità: digitalizzazione e assistenza territoriale, questi i due pilastri che saranno il cuore delle riforme e dei percorsi di riorganizzazione della sanità toscana.
Numerosi sono i punti toccati dal protocollo. Tra questi c’è il nuovo modello di sanità basato su case di comunità, ospedali di comunità per le cure intermedie e centrali operative territoriali, ma c’è anche il riferimento a telemedicina, Rsa, cohousing e housing sociale e invecchiamento attivo. Va facilitata, si spiega, memoria e disponibilità dei percorsi assistenziali, o dei singoli episodi diagnostici o terapeutici. Tra gli altri temi affrontati c’è il monitoraggio trimestrale sull’andamento dei bilanci, la tracciabilità per il trasporto sanitario dell’appropriatezza delle prescrizioni, la compartecipazione alla spesa dei cittadini in funzione della reale situazione economica, le liste d’attesa e i piccoli ospedali. Infine, l’intesa prevede anche un progetto dedicato alle nuove generazioni e l’istituzione di una cabina di regia regionale che monitori assunzioni e consistenza degli organici.
“Il protocollo – ha detto il presidente della Toscana Giani – mette a regime e nero su bianco quelli che sono obiettivi condivisi. Si articola su più di 20 punti e su questo ci muoveremo per dare risposte concrete”. L’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini ha detto che si è trattato della “definizione di nuovi traguardi, da condividere con l’obiettivo di proiettare al futuro il carattere pubblico e universalistico del sistema sanitario. A partire da questo tema siamo fortemente impegnati verso i livelli nazionali, come Regioni e al fianco dei sindacati regionali e nazionali, per far crescere il fondo sanitario”. Per l’assessore al sociale, Serena Spinelli “dopo la fase pandemica restano ancora molti nodi da sciogliere e alcuni anche in eredità dalla pandemia stessa”.
Per Gessica Beneforti, della segreteria Cgil Toscana, Riccardo Bartolini, Fp Cgil Toscana e Marisa Grilli, Spi Cgil Toscana, “con la sigla di questa intesa, ci dotiamo di uno strumento importante per traguardare gli obiettivi del Pnrr, oltre alle riforme ad esso collegate: abbattimento dei tempi d’attesa, ospedali di base, continuità assistenziale, sburocratizzazione, casa come primo luogo di cura, case di comunità, telemedicina, equità nell’accesso ai servizi, presa in carico della non autosufficienza, interventi per l’invecchiamento attivo”.
Per gli esponenti della Cgil “è fondamentale che tutto il sistema toscano, senza divisioni né ideologismi, conduca una battaglia affinché il Governo aumenti i finanziamenti del fondo sanitario nazionale”. Roberto Pistonina, segretario generale aggiunto Cisl Toscana, con delega alle politiche sanitarie, e Francesca Ricci, segretaria Cisl Toscana, con delega alle politiche sociali evidenziano poi che “due anni fa avevamo iniziato un percorso per aggiornare il sistema socio-sanitario toscano in modo da renderlo capace di rispondere al nuovo contesto che era maturato. Quel cammino fu interrotto in modo drammatico dalla pandemia e oggi proviamo a riprenderlo, tenendo conto dell’ulteriore mutamento del contesto, ma anche delle opportunità offerte dalle risorse del Pnrr“.
Per Paolo Fantappiè, segretario generale Uil Toscana, “quella firmata oggi sulla sanità è un’intesa che tocca tantissime temi sulla riorganizzazione del sistema nel prossimo futuro e sul riordino del servizio sanitario e socio-sanitario regionale. É un processo ambizioso su cui la Uil Toscana, insieme ai sindacati, condivide l’impianto. Per noi resta fondamentale che al centro del servizio sanitario ci sia il paziente, e l’accordo di oggi dà impulso alla medicina di prossimità e del territorio. Soltanto attraverso una sanità capillare e articolata saremo in grado di dare risposte efficienti alle persone”.