Lun 23 Dic 2024
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ToscanaSanitàSanità Toscana: si amplia screening neonatale, anche per immunodeficienze congenite e severe 

Sanità Toscana: si amplia screening neonatale, anche per immunodeficienze congenite e severe 

Entro il prossimo mese di settembre saranno attivate le diagnosi precoci obbligatorie anche per alcune malattie da accumulo lisosomiale e, prima regione in Italia, lo screening per le immunodeficienze congenite severe (Scid). Lo stabilisce una delibera appena approvata dalla Giunta regionale che, spiega una nota, prende le mosse dai progressi della ricerca medica e dai risultati di 2 progetti pilota di screening attivati dall’Azienda Meyer riguardo a queste patologie.

Le malattie lisosomiali, oggetto del nuovo screening allargato (malattia di Pompe, malattia di Fabry e mucopolisaccaridosi I), sono patologie progressive e, nelle forme con decorso clinico severo, determinano gravi disabilità o conducono a morte più o meno precocemente.

La ricerca ha reso disponibili nuove terapie, come quella enzimatica sostitutiva, che si sono dimostrate efficaci quanto più vengono iniziate in fase precoce. I bambini con immunodeficienza congenita severa nascono apparentemente sani. Tuttavia, proprio per il grave difetto del sistema immunitario, che non consente loro di difendersi dalle malattie, possono subire precocemente danni gravi, irreversibili o addirittura andare incontro a morte a causa di infezioni che sarebbero banali per soggetti che possiedono un sistema immunitario normale.

Se iniziata precocemente la terapia (che può essere un trapianto di cellule staminali o una terapia genica o una terapia sostitutiva enzimatica o con immunoglobuline) il bambino torna ad una aspettativa di vita normale. Per alcune specifiche immunodeficienze, inoltre, la ricerca condotta in Toscana per la diagnosi precoce vanta un primato speciale riguardo la tecnologia adottata, che è stata sviluppata e brevettata presso l’Azienda Meyer e che adesso è inclusa anche dagli Stati Uniti nelle specifiche linee guida adottate.

“La Regione Toscana – commenta l’assessore toscano alla sanità Stefania Saccardi – è stata la prima in Italia all’inizio del 2000 ad aver attivato uno screening allargato delle patologie metaboliche, che ha sostanzialmente anticipato il pannello approvato con decreto ministeriale nel 2016. Con questa ulteriore estensione assicuriamo nuovamente per primi un livello di assistenza che, speriamo, possa essere di esempio e stimolo a livello nazionale”.