Per 17 anni ha raccontato a tutti di essere laureata in Giurisprudenza, anche ai suoi familiari, anzi soprattutto a loro, ma alla fine ha dovuto ammettere che non era vero e “chiedere scusa pubblicamente”.
Protagonista della vicenda è Giamila Carli, la sindaca Pd di Santa Luce, borgo rurale del Pisano, noto soprattutto per ospitare sul suo territorio un importante centro studi buddista che ha anche di recente ricevuto la visita del Dalai Lama.
Carli ha ammesso che quel titolo accademico non lo aveva mai conseguito ma anche che la sua era sostanzialmente una “bugia a fin di bene per non deludere i genitori che invece tanto ci tenevano”. Gli studi universitari si sono interrotti nel 1989 per problemi privati dopo avere sostenuto 17 esami ma la sindaca, con alle spalle una vita di militanza nel partito e che all’epoca già sedeva in consiglio comunale, non ha avuto “il coraggio di dirlo ai genitori e così sono rimasta intrappolata in quella bugia”.
Da allora, però, ha sempre inserito quel titolo accademico mai conseguito nel suo curriculum, sia che fosse eletta oppure nominata assessore a Cecina (Livorno) o in una municipalizzata locale. “Ma non l’ho mai usato per scopo privati – si difende Carli – non mi è servito in politica perché quello che ho fatto l’ho fatto al servizio della mia comunità e del mio partito”. La difesa non basta al gruppo consiliare di opposizione a Santa Luce, che reclama le immediate dimissioni della sindaca.