Valorizzare, attraverso un processo partecipativo, la vocazione dell’ex complesso monastico di Sant’Apollonia nel centro di Firenze come polo di iniziative ed attività culturali, di studio e di aggregazione giovanile. E’ l’argomento del’incontro che si è tenuto oggi a Palazzo Strozzi Sacrati. La decisione arriva dalla Regione Toscana che a marzo scorso ha acquisito la piena titolarità di Sant’Apollonia.
Il processo partecipativo, che durerà quattro mesi, è stato affidato ad uno spin off universitario, Mhc-Progetto territorio. E’ prevista prima una fase di ascolto, da luglio a settembre, quindi un momento di partecipazione attiva, fino ad ottobre, e in ultimo, a novembre, il momento della verifica con la restituzione dei risultati.
Sant’Apollonia, negli anni, è diventato anche un luogo di aggregazione sociale ed espressione dei giovani, come la realtà autogestita della ‘Polveriera’. Il complesso è stato oggetto nel tempo di numerosi interventi di ristrutturazione parziale, in fase di ultimazione, e prima di affidare l’appalto per la progettazione e fattibilità definitiva e esecutiva dei lavori di restauro conservativo, per cui è stato costituito pure uno specifico tavolo dove siedono anche i rappresentanti delle fondazioni e realtà che oggi hanno sede a Sant’Apollonia, la Regione ha deciso di avviare appunto un processo partecipativo.
“E’ uno spazio – ha commentato il vicepresidente della Regione e assessore alla cultura Monica Barni – molto importante, nel cuore della città. Un’area che da tanti anni ha una vocazione che è quella di aggregazione per i giovani: all’interno di Sant’Apollonia ad esempio c’è la grande mensa universitaria della città. L’obiettivo – conclude l’assessore – del percorso è quello di creare sinergie tra istituzioni, politiche, iniziative dal basso e territorio”.
Gimmy tranquillo ha intervistato per Controradio l’assessora Monica Barni e Annalisa Pecoriello di Cooperativa Mhc.