Lun 23 Dic 2024
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ToscanaCronacaScandicci: divelta la targa a Elio Chianesi, comandante gappista ucciso dai fascisti

Scandicci: divelta la targa a Elio Chianesi, comandante gappista ucciso dai fascisti

Vania Bagni (Anpi Firenze), “Ennesimo attacco alla democrazia esercitata anche attraverso il rispetto dei luoghi e dei simboli che la rappresentano. È indispensabile e non più prorogabile l’ impegno delle istituzioni e dei partiti che si dicono realmente antifascisti, a farsi carico della necessità di contrastare le nuove destre con l’uso degli strumenti democratici, con l’applicazione delle leggi dello Stato”.

Questa notte a Scandicci è stata messa in atto una provocazione di stampo fascista. A San Giusto, quartiere di Scandicci (dove Casapound ha una propria sede) è stata divelta la targa, messa dall’Amministrazione Comunale, per ricordare la figura di Elio Chianesi, comandante gappista, barbaramente ucciso dai fascisti.
Una prima risposta a questa ennesima provocazione ci sarà domani, domenica 13 ottobre, alle ore 10, in Chianesi dove è in programma un flash mob democratico ed antifascista e dove sarà rimessa una targa provvisoria che ricorda Elio Chianesi. Sarà anche distribuito un volantino (foto) di condanna e denuncia dell’accaduto. Vania Bagni, presidente Anpi Provinciale di Firenze nel respingere con fermezza la provocazione e nell’invitare gli antifascisti a partecipare all’iniziativa di domani mattina ha rilasciato la seguente dichiarazione stampa:
“E’ questo l’ennesimo attacco alla democrazia esercitata anche attraverso il rispetto dei luoghi e dei simboli che la rappresentano. È indispensabile e non più prorogabile l’ impegno delle istituzioni e dei partiti che si dicono realmente antifascisti, a farsi carico della necessità di contrastare le nuove destre con l’uso degli strumenti democratici, con l’applicazione delle leggi dello Stato. È necessario stabilire, e con chiarezza,che c’è un confine tra il lecito e l’illecito, tra ciò che è ammesso e ciò che non è ammesso in democrazia. È un appello che viene anche dall’Europa ed è giunto il tempo che si agisca, fuori dalla retorica; aspettare ancora è una dichiarazione di debolezza e significa arrendersi al peggio”.