Scandicci, un migliaio di persone hanno manifestato in piazza per chiedere la pace in Ucraina. Il presidio, intitolato ‘Uniti per la pace’, è stata indetto da Regione Toscana, Città metropolitana di Firenze. Anci Toscana e i Comuni.
In piazza a Scandicci, sventolavano numerose bandiere della pace, a fianco di quelle dell’Ucraina e dell’Unione europea. Presenti numerosi sindaci con la fascia tricolore. Insieme agli interventi istituzionali ha portato la propria testimonianza una giovane studentessa la cui madre è di origine ucraina.
“Stamattina mi sono svegliata e mia mamma piangeva perché aveva appena sentito amici e parenti in Ucraina che dopo i bombardamenti erano in fuga e hanno perso la casa. Mio zio e mio nonno sono invece stati chiamati al fronte”. Poi la voce di alcuni cittadini di origini ucraine.
“Grazie di cuore a tutti voi – ha detto la viceconsole ucraina a Firenze -. Amo l’Italia, il nostro popolo chiede solo di vivere in pace e il vostro aiuto è fondamentale perché per fermare questa aggressione bisogna essere tutti uniti”.
“Le parole di Putin nascondono l’ipocrisia di volere la pace – ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – mentre vediamo le peggiori immagini di guerra, carri armati e bombardamenti che creano morti e portano il conflitto nel cuore dell’Europa. L’Ucraina è il cuore dell’Europa. Putin sta tenendo un comportamento nazista e vedo la necessitò di affidarci che la pace vuol dire l’autodeterminazione dei popoli”.
Alla manifestazione a Scandicci erano presenti anche la segretaria del Pd toscano Simona Bonafé e una delegazione del partito a libello regionale. Presenti anche Cgil, Cisl e Uil e la Cna Firenze Metropolitana, che “chiede che si tenti l’impossibile per trovare una soluzione pacifica alla crisi” osservando anche che “se il conflitto dovesse proseguire e allargarsi oltre il Donbass le ripercussioni economiche per il nostro sistema economico saranno pesantissime: caro energia, difficoltà nel reperimento di materie prime oltre che loro rincaro, calo dei flussi turistici, aumento dei costi di trasporto, riduzione dell’export”.