Ven 22 Nov 2024
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Cultura & SpettacoloArteSchmidt, Uffizi: "nessun prestito a Louvre per mostra Leonardo"

Schmidt, Uffizi: “nessun prestito a Louvre per mostra Leonardo”

Nel 2018 le Gallerie degli Uffizi superano, per la prima volta, i 4 milioni complessivi di visitatori. Nel 2019 riapre  la cinquecentesca delle Carte  Geografiche, collocata al secondo piano della Galleria, tra la tribuna del Buontalenti e la sala di Botticelli: e’ chiusa da quasi trent’anni

“Per la sua mostra su Leonardo il Louvre ci ha richiesto sia dipinti che disegni: noi non daremo nessun quadro, ma siamo assolutamente aperti al prestito di disegni di Leonardo da Vinci” lo ha dichiarato oggi il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt.  Del resto, ha aggiunto , “il Louvre giustamente non fa viaggiare la Gioconda: a questo principio ci sono state due uniche eccezioni, con prestiti a Usa e Russia nel dopoguerra. Credo dunque di trovare l’appoggio dei colleghi francesi del Louvre, quando applichiamo la stessa regola ai tre capolavori di Leonardo che custodiamo in Galleria tra l’altro inseriti dal 2009 in una lista di opere inamovibili dal museo. Questo diniego non è un ghiribizzo del direttore degli Uffizi”.

“Gli Uffizi e l’Italia sono stati i primi ad aver dato il via con la grande mostra sul codice Leicester del Genio di Vinci. E’ stato, in questo senso, il primo evento a livello globale: è partita ad ottobre, terminerà a gennaio ed al momento è già stata visitata da oltre 165 mila persone”: dunque “la Francia arriva sicuramente dopo di noi” ha aggiunto Schmidt che ha parlato ad un incontro nella sede dell’Associazione Stampa Estera a Roma, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano delle polemiche tra Italia e Francia sull’ipotesi di alcuni prestiti per le mostre da organizzare nell’ambito della ricorrenza.

“L’esposizione su Leonardo che verrà curata dal Louvre – ha aggiunto Schmidt – inizierà il prossimo ottobre e terminerà l’anno successivo. Sarà dunque un grande evento di chiusura di queste celebrazioni, mentre noi le abbiamo aperte”. Parlando del Codice Leicester in mostra agli Uffizi, il direttore ha sottolineato che si tratta di un “evento unico, dedicato a Leonardo scienziato e ingegnere, e raccoglie, oltre al Codice nella sua interezza, ben altri 40 fogli scientifici del Genio di Vinci. Una rassegna così completa su questo aspetto di Leonardo non la vedremo mai più nelle nostre vite. Quella del Louvre sarà sicuramente una splendida mostra, ma molto diversa, su Leonardo artista”.

Schmidt ha poi rivelato che nel giro di alcuni mesi riapriranno “la bellissima sala cinquecentesca delle Carte Geografiche, collocata al secondo piano della Galleria, tra la tribuna del Buontalenti e la sala di Botticelli: e’ chiusa da quasi trent’anni, da poco dopo che vi fu girato La sindrome di Stendhal di Dario Argento. E’ tempo che torni di nuovo accessibile ai visitatori’. ‘Al suo interno contiene meraviglie che meritano senz’altro di essere ammirate da tutti – ha aggiunto Schmidt – gli splendidi affreschi del territorio toscano, dell’isola d’Elba edello Stato di Siena realizzati da Ludovico Buti ed i dipinti con le allegorie di Jacopo Zucchi commissionati da Ferdinando I de’ Medici. Abbiamo gia’ pronto un progetto e sto parlando con potenziali donatori. Presto entreremo nella fase operativa’.

infine i dati della stagione che si avvia alla cinclusione.  “Nel 2018 le Gallerie degli Uffizi superano, per la prima volta, i 4 milioni complessivi di visitatori”ha detto Schmidt.
“Vorrei sottolineare in particolare l’ottimo risultato del giardino mediceo di Boboli, quest’anno ben oltre il milione di visitatori – ha aggiunto – e soprattutto, per Palazzo Pitti l’aumento più rilevante, più del 25% di visitatori rispetto al 2017. Abbiamo alzato la media di Palazzo Pitti dai circa 400 mila visitatori di qualche anno fa ad oltre 700 mila. E questo perché abbiamo cercato di accendere l’interesse verso la reggia medicea, organizzandovi tante mostre e concerti inclusi nel biglietto, valorizzandone le gallerie, penso al museo della moda e del costume, riaprendone spazi chiusi da decenni. E’ stato un lavoro doveroso, perché Palazzo Pitti trabocca di tesori: non solo i suoi celebri Raffaello, ma tantissima arte di tanti paesi diversi ed una gamma quasi infinita di sculture e oggetti preziosi, dal valore inestimabile”.

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