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“Scieri precipitò da torretta perchè fu colpito mentre fuggiva da violenze commilitoni”

Così il pm Crini sulla ricostruzione che han portato a contestare l’omicidio volontario aggravato motivi abbietti e futili.

A scieri “prima fu ordinato di svestirsi parzialmente poi fu percosso” e quando si rivestì per sfuggire alle violenze “tentò di salire sulla scala della torretta” arrampicandosi “dalla parte esterna”. Sarebbe stato inseguito da Panella “passato da dentro” che lo avrebbe “continuato a colpire: lo testimoniano le lesioni a mani e corpo di Scieri, che gli fanno perdere la presa e precipitare da 10 metri”. Lo scrive il procuratore capo di Pisa, Alessandro Crini, in merito alla ricostruzione che han portato a contestare l’omicidio volontario aggravato motivi abbietti e futili.

“In questi due anni di lavoro l’attuale catena di comando del Capar”, il centro addestramento paracadutisimo che ha sede alla caserma Gamerra di Pisa, “ha dato piena collaborazione al nostro lavoro” ha aggiunto  Crini in merito all’inchiesta sulla morte di Emanuele Scieri, l’allievo parà della Folgore deceduto il 13 agosto 1999 nella caserma Gamerra.
Il procedimento aperto dalla procura di Pisa ha portato oggi alla notifica di 5 avvisi di conclusione indagini.

Crini ha poi spiegato che il caso Scieri arriva nuovamente “alla procura di Pisa dalla commissione parlamentare d’inchiesta che ci suggerisce di interrompere la prescrizione del reato di omicidio preterintenzionale contestando il reato ad alcuni soggetti e ci sottopone a verifica due caporali istruttori”, Luigi Zabara e Andrea Antico, “e ci viene indicato un terzo soggetto emerso come particolarmente violento all’epoca, che è Alessandro Panella. Da qui deduciamo di poter indagare per omicidio volontario anziché preterintenzionale”. Crini ha anche spiegato che l’inchiesta ha cercato “di ricostruire contesto e antefatto” portando alla scoperta di “una situazione molto incandescente dentro il Capar e apprendiamo che già in quei giorni c’era stato avvicendamento ai vertici proprio per queste tensioni che esistevano”.

 

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