Sab 2 Nov 2024
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ToscanaCronacaSciolta associazione "Forteto"

Sciolta associazione “Forteto”

E’ stata sciolta l’associazione de Il Forteto su decisione dei soci. Lo rende noto il commissario della cooperativa Il Forteto Jacopo Marzetti spiegando inoltre che è stato “firmato lo stanziamento di 820mila euro a favore delle vittime riconosciute a sentenza, tranne una. La transazione verrà effettuata entro il 30 aprile 2020”.

L’associazione, fondata nel 2005 come nuova forma di rapporti all’interno della comunità e cooperativa agroalimentare creata nel 1977 a Vicchio (Firenze), è stata da sempre identificata dalle vittime del Forteto come la ‘setta’ legata al guru Rodolfo Fiesoli, condannato in via definitiva a 14 anni e dieci mesi di carcere per maltrattamenti e abusi sui minori affidati alla struttura dal tribunale.
Lo scioglimento dell’associazione, secondo quanto appreso, è stata decisa dai 28 soci attuali. Una decisione, ha osservato il commissario Marzetti, maturata grazie anche alla “presenza forte e costante dello Stato all’interno della cooperativa”.
“Il Ministero per lo sviluppo economico mi aveva dato mandato di interrompere ogni rapporto con l’associazione e la fondazione del Forteto – ha aggiunto -. Dopo la decisione del presidente della Regione di sciogliere la fondazione ora arriva la notizia più importante: l’associazione del Forteto si è sciolta. Questo evidenzia che la volontà delle istituzioni è fondamentale e che dei fatti della storia, come quelli del Forteto e di Bibbiano, bisogna parlarne e bisogna intervenire perché vicende come queste non devono avvenire mai più e i responsabili devono pagare. Per questo ringrazio il Mise e il ministero della Giustizia che hanno avuto il coraggio di commissariare la cooperativa”. Lo stanziamento per risarcire le vittime, ha spiegato ancora Marzetti, “sarà pagato dalla cooperativa, stiamo reperendo le risorse necessarie”.
“Adesso mi auguro vivamente che parta la commissione parlamentare d’inchiesta sul Forteto, a cui do la mia disponibilità, che deve avere la forza di riconoscere le vittime che non sono state riconosciute dalla sentenza per motivi procedurali. Lo Stato deve riconoscere anche queste vittime attraverso uno stanziamento nazionale, non solo economico ma anche di supporto a chi ha avuto la vita rovinata da questa vicenda, e anche riconoscere le responsabilità di chi ha coperto 40 anni di questi abusi e violenze”. Così il commissario della cooperativa Il Forteto Jacopo Marzetti.

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