Lun 23 Dic 2024
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Sciopero e presidio di sindacati, docenti, Ata, studenti al liceo Michelangiolo di Firenze

Sciopero per l’ultimo giorno di scuola, di un’ora di docenti e Ata al Liceo Michelangiolo di Firenze, che torna agli onori della cronaca stavolta per una protesta organizzata dalle organizzazioni sindacali Flc Cgil, Uil Scuola Rua, Snals, Gilda su richiesta di lavoratrici e lavoratori, per chiedere rispetto per lavoratori e organi collegiali, contratto, sicurezza, competenza e condivisione. Nell’occasione, è stato effettuato un presidio davanti all’istituto. Alta l’adesione allo sciopero: 85% tra i docenti, oltre 2/3 degli Ata, a lezione 3 classi su 30.

Di seguito la nota sindacale dello stato di agitazione.

Fin dal settembre scorso, con l’arrivo dell’attuale Dirigente, erano emerse alcune problematiche, che però sia i lavoratori sia le organizzazioni sindacali avevano provato ad affrontare con la speranza di riuscire a superarle. Purtroppo con il passare dei mesi tali problematiche invece di attenuarsi si sono acuite.

Già nell’assemblea sindacale dello scorso 13 aprile ai sindacati veniva spiegato che le cose non andavano per niente bene. Il contratto integrativo era in alto mare, nonostante fosse stato più volte fatto presente alla Dirigente che c’era necessità di portare a termine la trattativa, per individuare le cifre da destinare al lavoro aggiuntivo del personale. Ma anche il rapporto con la Dirigente si era pesantemente incrinato, perché i lavoratori hanno riferito di episodi caratterizzati da atteggiamenti irrispettosi verso il personale, avvenuti anche davanti agli studenti. Altri problemi non meno gravi: spesso e volentieri alle richieste di chiarimenti e spiegazioni non sono state fornite risposte; vari atti della scuola relativi al Collegio Docenti e al Consiglio d’Istituto non sono mai stati resi noti attraverso la pubblicazione nella relativa sezione del sito web; il personale docente con ore di potenziamento è stato utilizzato in modo indebito. Anche sul fronte della sicurezza i lavoratori hanno denunciato inadempienze, perché nell’istituto è presente un grande cantiere edile, ma il regolamento sulla prevenzione dei rischi non è mai stata aggiornato e quindi personale e studenti si sono trovati potenzialmente esposti a rischi. Sempre nell’ottica di provare a risolvere tali questioni, le organizzazioni sindacali hanno reso note queste problematiche alla Dirigente, la quale però non ha mai promosso un confronto in merito.

Un mese dopo, in una successiva assemblea, le cose, se possibile, andavano anche peggio: il contratto integrativo d’istituto era ancora incompleto e carente e non c’erano ancora le condizioni per quantificare l’ammontare dei compensi; nessuna modifica era intervenuta nei comportamenti della Dirigente; nessuna soluzione agli altri problemi già denunciati. In più i lavoratori ATA hanno denunciato che le turnazioni e i carichi di lavoro non erano stati assegnati in modo equilibrato né era mai stato aperto un dialogo con loro. A fronte della totale mancanza di risposte da parte della Dirigente Scolastica, è stato inevitabile indire lo sciopero, anche se, per permettere agli studenti di vivere l’ultimo giorno di scuola, i lavoratori hanno scelto di incrociare le braccia solamente per la prima ora di lezione. Resta sullo sfondo delle rivendicazioni dei lavoratori il forte disagio di studenti e genitori. I primi qualche settimana fa hanno reso noto che tre di loro sono stati oggetto di avviso di garanzia, a seguito di denunce depositate dalla Dirigente per l’occupazione dell’istituto; i rappresentanti delle famiglie da parte loro raccontano di un clima molto negativo in Consiglio d’Istituto: nell’ultima seduta la Dirigente Scolastica non ha partecipato e il bilancio consuntivo della scuola è stato sonoramente bocciato.

Sindacati, lavoratori, studenti e genitori richiedono con forza un intervento diretto dell’Ufficio Scolastico Regionale.

Si esprime solidarietà alla dirigente scolastica per le scritte apparse davanti alla scuola. Il sindacato conduce le proprie battaglie a viso aperto, con metodi democratici e con la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori.