Sciopero generale nazionale anche in Toscana indetto in maniera unitaria dal sindacalismo di base. A Firenze manifestazione con corteo. Sciopero del trasporto pubblico locale. L’astensione dal lavoro riguarda la tramvia e il trasporto su gomma nelle fasce orarie dall’inizio del servizio dalle 9.30 alle 17 e dalle 20 fino alla fine del servizio.
Più di 1000 manifestanti si sono riuniti in piazza Puccini a Firenze e hanno dato il via al corteo per la manifestazione cittadina organizzata nell’ambito della giornata di sciopero generale indetto dalle sigle del sindacalismo di base. Alla manifestazione aderiscono, fra gli altri, anche movimenti politici della sinistra radicale e il Collettivo di fabbrica della Gkn di Campi Bisenzio. Il corteo si dirigerà verso la stazione di Santa Maria Novella terminando in piazza Adua.
In podcast le voci dalla manifestazione raccolte da Gimmy Tranquillo.
“Siamo di fronte ad un governo composto da partiti di centro-destra e centro- sinistra, tutti uniti sotto la guida del banchiere Draghi, in un quadro di intesa con l’intera Ue, in stretta alleanza con la Confindustria, che vuole approfittare dell’emergenza covid per ulteriori e pesanti riduzioni dei diritti e della forza contrattuale della classe lavoratrice. Da tutto ciò ne deriva una politica di facili licenziamenti, come la sospensione del blocco dei licenziamenti dimostra, le devastanti delocalizzazioni aziendali, una precarizzazione in continuo aumento attraverso la diffusione dei contratti atipici e le esternalizzazioni dei settori privati e pubblici, attraverso la pratica di appalti e sub-appalti che negano i principali diritti a lavoratrici e lavoratori”, scrivono uniti i sindacati di base.
“Una politica che riduce progressivamente le regole dei contratti di lavoro, come nel settore della sanità privata. Il processo di privatizzazione della sanità , malgrado il fallimento dimostrato di fronte alla pandemia, continua ad andare avanti imperterrito a scapito di una sanità pubblica, garantita a tutti, dove la salute viene considerata una merce. Nelle scuole si continua una politica di endemica precarizzazione, di classi pollaio, di edifici fatiscenti anche di fronte al persistere covid. Nella logistica, il cuore della distribuzione delle merci nell’attuale sistema, la esternalizzazione è la regola, accanto al non rispetto dei contratti e della pesante repressione verso chi rivendica i propri diritti”, proseguono. “Mentre continua la riduzione della rappresentanza effettiva dei lavoratori, sempre più consegnata nelle mani complici della potente burocrazia dei sindacati concertativi” rimarcano.
I sindacati di base osservano, senza mezzi termini che “siamo di fronte ad una politica che utilizza una pesante repressione verso le lotte rivendicative dei lavoratori e lavoratrici, sia con le leggi già promulgate da Salvini quando era al governo, mai modificate, sia con l’uso violento della forza pubblica nei confronti di scioperanti, sia dando copertura all’utilizzo illegale di squadracce pagate per picchiare lavoratori in sciopero”.”Di fronte a questo quadro devastante l’intero arco del sindacalismo di base e conflittuale ha ritenuto indispensabile proclamare lo sciopero generale nella giornata dell’11 ottobre, con la volontà dichiarata di continuare questa lotta fino al raggiungimento degli obbiettivi che ci siamo prefissati”.