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🎧 Sciopero generale Usb il 26 maggio a Firenze

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🎧 Sciopero generale Usb il 26 maggio a Firenze
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Uno sciopero generale indetto dalla Usb a Firenze per chiedere un maggior aumento dei salari. Lo slogan della manifestazione è ‘abbassate le armi, alzate i salari’ in relazione all’aumento della spesa militare per fornire sostegno all’Ucraina. Lo sciopero coinvolgerà tutti i settori del pubblico e del privato.

In particolare, in vista dello sciopero generale, Usb chiede la stabilizzazione dei precari, un aumento di 300 euro in busta paga, 32 ore di lavoro a parità di salario, l’età pensionabile a 62 anni e 1000 euro al mese per le pensioni minime. Le proposte sono state presentate nel corso di una conferenza stampa dai rappresentanti di Usb Firenze Dario Furnari, Miriam Amato e Mario Carluccio: era presente anche il consigliere comunale di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi.

“La parola d’ordine – hanno spiegato i rappresentanti Usb Firenze – è ‘Abbassate le armi, alzate i salari’. Il Paese vive una fase drammatica. Inflazione stabilmente a doppia cifra, carovita, precarizzazione del lavoro, disoccupazione e morti sul lavoro in costante aumento. Con lo sciopero intendiamo riaffermare il protagonismo del mondo del lavoro. È necessaria una nuova stagione di conflitto per riconquistare diritti inalienabili: salario, salute, istruzione, casa”. Non c’è un settore particolarmente messo peggio di altri. La richiesta arrivata dai sindacati riguarda tutti i lavoratori e le lavoratrici del settore pubblico e privato.

“A Firenze tante vicende danno ragione alla necessità della mobilitazione lanciata da Usb – ha spiegato Palagi -. Dalle condizioni di precarietà, nel settore turistico-ricettivo come negli appalti, al costo della vita (basta pensare all’emergenza abitativa e alle tende di fronte alle sedi universitarie). Uno sciopero è sempre un sacrificio per le lavoratrici e i lavoratori, implica la rinuncia a una parte del proprio stipendio. È però uno dei pochi strumenti a disposizione, di fronte a un sistema politico e istituzionale incapace di trovare le risorse necessarie per tutelare i bisogni delle classi lavoratrici”.