Le condanne sono state inflitte agli antagonisti per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, mentre sono andati prescritti i reati di adunata sediziosa e porto di strumenti atti a offendere (nella circostanza erano dei bastoni).
La corte di appello di Firenze, collegio presieduto da Alessandro Nencini, ha confermato le condanne per otto antagonisti coinvolti negli scontri del 6 dicembre 2014 con le forze dell’ordine nella zona delle Piagge, periferia nord del capoluogo toscano riformando la pena a 11 mesi da 1 anno del tribunale.
I tafferugli con polizia e carabinieri scoppiarono quando vari gruppi della sinistra antagonista e dei centri sociali si riunirono per cercare di avvicinare una iniziativa di Forza Nuova. Polizia e carabinieri tennero a distanza le manifestazioni intervenendo con tre cariche di alleggerimento sugli antagonisti che si misero in movimento dai punti di riunione. I video della Digos e dei reparti scientifici, insieme al riconoscimento che gli stessi investigatori riuscirono a fare per identificare i più attivi nei disordini, portarono a un’inchiesta culminata nelle condanne del tribunale a 1 anno per gli otto, mentre altri due furono assolti. Oggi per gli stessi otto primi condannati la conferma delle condanne pur con lieve diminuzione della pena. Motivazioni fra 90 giorni. Il difensore, avvocato Sauro Poli, si riserva il ricorso in Cassazione criticando come sia stata fatta accusa di “concorso indistinto e di fatto granitico” nel reato contro i suoi assistiti.