Durante un question time c’è stato uno scambio tra l’assessore Maria Federica Giuliani e Antonella Bundu sull’insufficiente controllo delle condizioni di lavoro degli addetti che lavorano per il Comune e che sono in appalto.
“I consiglieri Bundu e Palagi forse si sono dimenticati che lo sfruttamento del lavoro è una fattispecie penale. E forse non sanno che nell’ordinamento italiano vale una regola fondamentale: la ricostruzione dei fatti di natura penale è di stretta competenza della magistratura”. Questo è quanto detto dall’assessore al personale del Comune di Firenze Maria Federica Giuliani, che rispondeva ad un question time in consiglio comunale posto da Antonella Bundu (Sinistra Progetto Comune) e dal titolo ‘Salari da fame, orari ridotti e contratti pirata, part-time involontario’.
Bundu fa riferimento ad un “controllo insufficiente da parte del Comune delle condizioni” degli addetti “che lavorano per il Comune e che sono in appalto”. L’assesore ha replicato dicendo “che la denuncia è obbligatoria per il pubblico ufficiale, e il consigliere comunale lo è, o l’incaricato di un pubblico servizio, per i reati perseguibili di ufficio appresi in ragione del loro ufficio o servizio ed anche quando non sia individuata la persona alla quale il reato è attribuito”.
“Nel caso in cui il nostro gruppo consiliare fosse a conoscenza di situazioni illecite dovrebbe denunciarle, ci ha suggerito l’assessora – ha replicato Bundu -. Grazie. Ma se le norme sono rispettate e comunque c’è una situazione di sfruttamento ingiusta? La politica dovrebbe servire a questo e ci avrebbe fatto piacere sapere di uno sforzo specifico della giunta, per capire quale sia la situazione dei servizi in appalto nel nostro Comune”.