Scoperto a Firenze un recettore per la cura del neuroblastoma, tumore che colpisce i più piccoli. Esso regola il grado di differenziamento delle cellule tumorali, specie di quelle più aggressive. La proteina si chiama β3-adrenergico (β3-AR) ed è in grado di regolare il grado di differenziamento del neuroblastoma.
Lo studio è stato pubblicato dalla rivista scientifica internazionale Oncogene. A il recettore è stato uno studio coordinato da Maura Calvani, biologa del laboratorio di Oncoematologia Pediatrica dell’ospedale Meyer, in collaborazione con Francesca Cencetti, docente di Biochimica del Dipartimento di Scienze Biomediche Sperimentali e Cliniche dell’Università degli Studi di Firenze insieme ad altri membri del gruppo di ricerca coordinato da Paola Bruni, docente di Biochimica dell’ateneo fiorentino.
Nonostante per le forme di neuroblastoma a basso rischio esistano già terapie efficaci, le forme ad alto rischio non hanno ancora disponibili cure totalmente risolutive. Ed è proprio per quest’ultima forma che la proteina potrebbe essere un valido aiuto. Il recettore β3-adrenergico mantiene le cellule tumorali in uno stato indifferenziato attivando la sintesi e l’azione del lipide bioattivo sfingosina 1-fosfato. Gli studi sono stati condotti a livello cellulare e in vivo, evidenziando come bloccando l’attività di questo recettore con specifiche molecole, le cellule tumorali vanno incontro ad un maggiore differenziamento. E’ proprio questo processo che permette la riduzione della crescita tumorale.
La via per nuove strategie terapeutiche per la cura del neuroblastoma potrebbe dunque essere aperta. Trattandosi di un tumore che colpisce prevalentemente soggetti in età pediatrica, necessita di una particolare attenzione. L’obiettivo del team di studiosi è permettere a questi piccoli pazienti di avere una prospettiva di cura.