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Scoppio del carro, colombina non torna indietro

pasqua

Foto Ansa/ Maurizio degl'Innocenti

Tradizionale Scoppio del carro a Firenze davanti alla cattedrale di Santa Maria del Fiore dove il ‘Brindellone’, come i fiorentini chiamano il carro, è arrivato intorno alle 10.00 accompagnato dal corteo del calcio storico e dal rullo dei tamburi. La colombina – il congegno trasportato da un razzo innescato dal cero santo – partita dall’altare della Cattedrale al momento dell’intonazione del Gloria, ha acceso i mortaretti e i fuochi d’artificio sul carro, posizionato tra Duomo e Battistero ma poi, si è inceppata e non è tornata indietro come invece dovrebbe: secondo la tradizione se riesce a rientrare al suo posto nell’anno ci saranno buoni raccolti.

Lo Scoppio del carro nel giorno di Pasqua, secondo la tradizione popolare, trae origine dalle gesta dei fiorentini alle Crociate e del loro ritorno in città, nel 1101. Tra i presenti in piazza e nelle strade limitrofe (anche il sindaco Dario Nardella e il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani) tanti fiorentini e turisti: molti hanno cercato nella memoria le occasioni in cui, in passato, la colombina non aveva fatto un volo completo. Per Giani, successe nel 1966 ma allora ancora non esisteva il congegno e la colomba era vera. Al termine, mentre fuori il corteo lasciava la piazza, in cattedrale l’arcivescovo, cardinale Giuseppe Betori, ha proseguito la messa pasquale.  Particolarmente rigide quest’anno le misure di sicurezza: le transenne dietro le quali era posizionato il pubblico sono state sistemate a una trentina di metri dal carro e all’interno del perimetro potevano circolare solo persone e autorità munite di pass rilasciati dal Comune e dalla prefettura

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