Lun 25 Nov 2024
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Toscana'Scudo Verde', il piano 'Low Emission Zone' di Firenze

‘Scudo Verde’, il piano ‘Low Emission Zone’ di Firenze

🔈Firenze, il sindaco di Firenze Dario Nardella insieme all’assessore Giorgetti, ha un piano più dettagliato del progetto “Scudo Verde”, già anticipato dall’amministrazione, che ha come ispirazione le “Low Emission Zone” di città come Milano, Londra e Stoccolma.

Si tratta di un piano che prevede una vasta area del centro abitato di Firenze protetta da un sistema di porte telematiche per regolare gli accessi dei veicoli sulla viabilità comunale. Lo scudo verde di Firenze con i suoi circa 38 kmq (pari al 66 % della superficie del centro abitato e 37% dell’intera superficie comunale), ed un perimetro di circa 50 km, sarebbe una delle maggiori aree a basse emissioni, in rapporto alla superficie del centro abitato.

Lo Scudo Verde vuole essere una infrastruttura green finalizzata alla riduzione dell’inquinamento e al miglioramento della qualità di vita dei cittadini, un progetto innovativo che vorrebbe fare di Firenze una delle città meno inquinate d’Italia.

Un investimento di 4 milioni e 400mila euro di cui un milione e mezzo provenienti dal programma Pon Metro (fondi Ue), 2 milioni dal Patto per Firenze (fondi statali), 900mila da fondi comunali. Calendario alla mano tra progettazione esecutiva, gara di appalto e lavori, lo Scudo Verde sarà pronto entro la fine del 2022.

Il servizio di Gimmy Tranquillo con le dichiarazioni del sindaco Nardella:

Gli obiettivi

L’obiettivo principale del progetto è la riduzione delle emissioni inquinanti all’interno del centro abitato attraverso una regolamentazione della circolazione dei veicoli che entrano a Firenze e che sono fra i 220.000 e i 250.000 ogni giorno. Una regolamentazione che si baserà sulla limitazione degli accessi per i mezzi più inquinanti. In questo modo si ottengono due risultati, la diminuzione delle emissioni e quello del numero dei veicoli.

Secondo le simulazioni effettuate lo scudo verde, insieme agli altri interventi per la mobilità sostenibile previsti nel PUMS,si tradurrà in una riduzione fino al 18,3% delle percorrenze con veicoli privati sulla rete stradale interna al cosiddetto agglomerato di Firenze (capoluogo e comuni della prima cintura) e fino al 13% sulla rete stradale interna alla Città Metropolitana (ora di ora di punta del mattino). Ancora più significativa la riduzione dei tempi di percorrenza con cali del 21,9% nell’agglomerato di Firenze e 17,6% sulla Città Metropolitana.

Ma è considerando le riduzioni in termini assoluti che si apprezzano maggiormente gli effetti positivi dello Scudo Verde nello scenario di progetto del PUMS.

Su Firenze e i comuni della prima cintura le percorrenze con veicoli privati diminuiscono di oltre 107.000 veicoli per km al giorno corrispondenti circa 5.250 tonnellate di C02 e 3,3 tonnellate di PM10 all’anno. Sulla Città Metropolitana i numeri aumentano ulteriormente: oltre 206.000 veicoli in meno al giorno corrispondenti a circa 10.100 tonnellate di C02 e 6,3 tonnellate di Pm10 all’anno. Questo significa che i benefici si estenderanno oltre i confini comunali e della prima cintura perché una quota parte delle persone che oggi utilizzano l’auto sceglierà un altro mezzo fin dall’origine dello spostamento. Sull’intera Città Metropolitana la riduzione degli spostamenti elementari in auto si attesta su 300.000 al giorno. E di pari passo alla riduzione degli spostamenti in auto nelle simulazioni si evidenzia un aumento dell’utilizzo del trasporto pubblico. In un giorno feriale medio sull’intera Città Metropolitana in termini assoluti aumenteranno gli spostamenti in treno (+151.000), in tram (124.000), sul Tpl su gomma (+25.000).

L’infrastruttura

La rete prevede la collocazione di 81 varchi di cui 78 in ingresso lungo il perimetro dell’area tutelata dallo Scudo Verde, con possibilità di implementazioni successive. Il varco consiste essenzialmente in una o più telecamere montate su palo, per inquadrare la targa dei veicoli in transito. Saranno dispositivi omologati, opportunamente segnalati e preceduti da vie di fuga laterali che permettano l’instradamento su itinerari alternativi esterni al perimetro dell’area. La rete sarà in grado di rilevare le caratteristiche dei flussi di traffico e anche di regolamentare gli accessi discriminando i veicoli rispetto alle limitazioni che saranno definite (per esempio sulla base delle emissioni inquinanti). Tutti gli apparecchi saranno integrati nella Centrale della Mobilità del Comune e consentiranno di incrementare le banche dati relative ai flussi di traffico.

Il perimetro comprenderà buona parte del centro abitato ma in modo tale da non condizionare l’accesso dall’esterno ad alcuni poli strategici (per esempio l’area ospedaliera di Careggi, l’aeroporto, le grandi zone produttive, i grandi centri commerciali) o il collegamento tra il raccordo Marco Polo e Fiesole. Il perimetro dello scudo permette l’accesso ai terminali della rete tranviaria e con i parcheggi scambiatori ai capolinea. Questo sistema non si tradurrà in aumenti di traffico o della ricerca di sosta nelle aree esterne al perimetro perché chi userà comunque il mezzo privato sarà indirizzato a fare interscambio con il trasporto pubblico utilizzando i parcheggi scambiatori presso le tramvie (in caso contrario trovandosi lontano dal centro o da altri poli attrattori non avrà interesse ad interrompere lo spostamento in auto), mentre lungo il perimetro dello Scudo Verde sarà incrementata la sosta riservata ai residenti e sottoposta a un adeguato controllo.

Dal punto di vista dei tempi, ieri la giunta ha approvato il progetto definitivo ed è in corso la progettazione esecutiva. I passaggi successivi sono la gara per l’affidamento dei lavori entro il 2021 e la realizzazione dell’infrastruttura entro il 2022. I cantieri saranno puntuali e non interferiranno con il traffico cittadino.

La disciplina

Nel periodo necessario alla realizzazione della rete dei varchi (seconda metà del 2022) sarà approfondita la questione relativa alla disciplina, ovvero la regolamentazione che determinerà quali veicoli potranno continuare ad accedere all’area a basse emissioni.

L’infrastruttura permetterà di introdurre due tipi di disciplina.

Primo tipo: limitare l’accesso sulla base delle emissioni del veicolo (es. euro zero/veicoli diesel fino a euro 3) o sulle dimensioni dei veicoli (es. divieto transito mezzi pesanti senza origine o destinazione a Firenze).

Secondo tipo: congestion charge, ossia pagamento di un importo per l’accesso con l’applicazione immediata per i bus turistici per i quali è già in vigore una tariffazione per l’ingressi. Per gli altri veicoli tale possibilità sarà da valutare in una fase successiva

Verranno valutate tutte le possibili modalità di congestione charge che poi saranno discusse e condivise con i cittadini e gli stakeholder istituzionali e privati attraverso campagne di ascolto e confronti con gli amministratori della Città Metropolitana (sulla base PUMS). Qualunque introito economico determinato dall’attivazione dello scudo verde servirà a potenziare il trasporto pubblico locale a partire dal finanziamento del sistema tariffario integrato dei trasporti pubblici a livello metropolitano.

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