La Giunta chieda al Governo una deroga al numero minimo degli iscritti degli istituti scolastici della Lunigiana e di altre aree svantaggiate della Toscana, per ovviare alle difficoltĂ di formazione delle classi e scongiurare il rischio di chiusura delle scuole. E’ quanto chiede una mozione di Giacomo Giannarelli (M5s) votata all’unanimitĂ dall’Assemblea toscana.
L’atto, ha spiegato il consigliere M5s, prende avvio dal caso degli istituti superiori della Lunigiana, alle prese con la difficoltĂ nella formazione delle classi a causa della mancanza di numero minimo di studenti, 18 secondo la riforma della “Buona scuola”, e per la complessitĂ delle procedure di ottenimento della deroga al numero minimo.
La mozione sulla scuola, impegna inoltre la Giunta a “incentivare forme specifiche d’integrazione del trasporto ferro-gomma finalizzate a garantire, nelle fasce orarie del pendolarismo studentesco, servizi specifici coinvolgendo anche gli enti locali per supportare la situazione di svantaggio”.
Giacomo Bugliani (Pd) ha espresso “l’assoluta condivisione” a nome proprio e del gruppo Pd, e ha chiesto di sottoscrivere la mozione. Anche Tommaso Fattori (Sì Toscana a Sinistra) si è detto favorevole all’atto, così come Luciana Bartolini (Lega), che ha precisato la necessitĂ di estendere le tutele previste nella mozione anche ad altre zone della Toscana.
In particolare “alla montagna pistoiese”. Da Valentina Vadi (Pd) l’auspicio che il M5S “faccia pressioni sul governo nazionale affinchĂ© si investa sull’istruzione: nel Def attualmente ci sono tagli e nessun tipo di investimento, assolutamente in controtendenza rispetto alle richieste del M5S della Toscana”.