Si stima che oltre 1 milioni e mezzo di bambine/i e ragazze/i non verranno coinvolti in attività musicali all’interno del percorso scolastico.
Come confermato da numerosi studi, soprattutto per i bambini fino ai 6 anni di età, la musica ha un effetto positivo sullo sviluppo del cervello, dal punto di vista emotivo e cognitivo, e la pratica musicale rappresenta un capitale che sarà utile per tutto l’arco della vita.
Eppure, in questo momento di grandi incertezze, sono pochissime le scuole che si sono rivolte, come ogni anno, alle associazioni e agli altri enti di Terzo settore che operano in ambito musicale per riattivare le migliaia di percorsi formativi interrotti lo scorso anno e che coinvolgono circa 30.000 operatori specializzati in tutto il territorio nazionale in attività nella fascia degli 0/6 anni.
Da decenni il Terzo settore collabora con la scuola dell’obbligo attraverso attività formative e progetti centrati sull’integrazione, anche dei bambini con disabilità, mettendo a disposizione le proprie competenze e le eccellenze pedagogiche e tecnico-musicali.
Già nel 2008 da una ricerca del MIUR risultava che il 98% delle scuole del primo ciclo dichiarava che di avere attivato percorsi di musica ed oltre il 55% di questi veniva svolto totalmente o in collaborazione con esperti esterni.
La Consulta Cultura del Forum Terzo settore chiede alla Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, che vengano sollecitati i dirigenti scolastici a riprendere i percorsi formativi in ambito musicale, fondamentali anche per dare gambe ai Patti Educativi Territoriali dei quali c’è enorme bisogno.
INTERVISTA DI CHIARA BRILLI A CLAUDIA FIASCHI, PORTAVOCE CONSULTA TERZO SETTORE