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Segnale telefonico, circa 50 aree della Toscana non sono coperte

Segnale telefonico

Firenze, “Per riuscire a connettere i 50 comuni della Toscana ancora oggi non coperti dal segnale telefonico, serve un piano di investimenti da parte dello Stato, così come è già stato fatto per la fibra ottica”. Così l’assessore regionale alle infrastrutture digitali, Stefano Ciuoffo, al termine della riunione del tavolo da lui convocato e dedicato alla fonia mobile, al quale hanno partecipato i principali operatori del settore telecomunicazioni e Anci Toscana.

“Rispetto a un anno fa – commenta l’assessore – è cambiato tutto. I piani industriali delle aziende sono stati rivoluzionati e per i cittadini è cresciuta l’esigenza di connessione per poter lavorare, studiare, vivere. Ci auguriamo che il Recovery Plan stanzi risorse ingenti per permettere a tutti i territori di essere connessi”. Nel frattempo, soltanto poche delle 50 aree senza segnale telefonico sono state coperte.

“Di questo – aggiunge Ciuoffo – non si può che ringraziare le società, che sono private e rispondono alle logiche del mercato. Ci siamo però chiesti come poterle incentivare. Prima di tutto dobbiamo aiutarle a ripensare quelle che erano definite aree a bassa richiesta di servizi ma che da un anno, causa Covid, hanno nuovi bisogni di connessioni veloci per comunicare e collegarsi alla rete da dispositivo mobile. Occorre prendere atto della diffusione dello smart working tra i genitori e della didattica a distanza tra i figli”.

Alla riunione hanno partecipato rappresentanti di Tim, Vodafone, WindTre, Iliad, Infratel (la società del ministero dello Sviluppo economico che ha dato vita al Piano banda ultra-larga per quanto riguarda la fibra ottica), del Corecom della Toscana e il direttore di Anci Toscana, Simone Gheri.

Era stata la stessa Anci Toscana a cosegnare un elenco di siti pubblici nei pressi delle 50 zone prive di segnale. L’idea era quella di prevedere l’installazione di un ripetitore senza dover pagare costi di affitto.

Per le zone definite “a fallimento di mercato” dove cioè l’investimento per l’installazione del ripetitore e i costi di manutenzione non sarebbero ripagati da un adeguato numero di clienti che usufruirebbero del servizio con telefonate o traffico dati, per Ciuoffo “non si può attendere che ci siano tutte le condizioni e le autorizzazioni per sostenere gli operatori con sovvenzioni economiche, ma è comunque necessario prevedere un intervento economico diretto dello Stato per coprire quelle aree che nessun operatore è al momento disponibile a coprire, perché non è pensabile che per chi vive in località non urbane non ci siano soluzioni”.

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