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Sequestrata dalla GdF la villa a Firenze di Ferrero

Ferrero

Da un’ indagine della Guardia di Finanza su presunte attività illecite in cui è coinvolto il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, è stata messa a sequestro la sua villa a Firenze

La Guardia di Finanza sta eseguendo un decreto di sequestro nei confronti del presidente della Sampdoria Massimo Ferrero. Secondo quanto si apprende, il patron dei doriani è coinvolto in una indagine del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria che riguarda anche altre persone. I reati ipotizzati sono appropriazione indebita, truffa, emissione e utilizzo di fatture false, autoriciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.

Sono 6 le persone indagate nell’ambito dell’indagine della Guardia di Finanza che ha portato al sequestro di beni nei confronti di Massimo Ferrero. Il sequestro, messo dal Gip del Tribunale di Roma, ha riguardato beni e disponibilità finanziarie per 2,6 milioni di euro. Il provvedimento è scattato anche nei confronti della Sampdoria, per un importo di circa 200mila euro, e un immobile di pregio a Firenze.

Nel procedimento, coordinato dal procuratore aggiunto Rodolfo Sabelli, sono indagate sei persone tra le quali la figlia dell’imprenditore romano, Vanessa, il nipote Giorgio Ferrero oltre che la compagna Manuela Ramunni. Nel registro degli indagati anche i manager Marco Valerio Guercini e Andrea Diamanti. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono appropriazione indebita, truffa, emissione e utilizzo di fatture false, autoriciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.

Sono partite dall’analisi di una serie di transazioni finanziarie anomale da parte delle società del gruppo Ferrero, le indagini della Gdf che hanno portato al sequestro di beni nei confronti della Sampdoria e del presidente Massimo Ferrero. In questo quadro, secondo l’ipotesi degli uomini del Nucleo di Polizia Valutaria, dalle casse della Sampdoria sarebbe spariti 1,2 milioni. Sarebbero parte dei soldi incassati per la cessione al West Ham di Pedro Obiang nell’estate del 2015. Il denaro sarebbe stato distratto attraverso l’utilizzo di fatture false emesse da una società riconducibile a Ferrero, anche se amministrata da un altro soggetto. Successivamente è stato riutilizzato sia per sanare debiti di altre imprese del gruppo sia per finanziare un film prodotto da altre due società, sempre riferibili al presidente della Sampdoria.

Nel provvedimento si sottolinea come la Vici srl abbia emesso fatture “a fronte di operazioni oggettivamente inesistenti al fine di consentire un’evasione d’imposta alla società doriana di calcio destinataria delle fatture. Inoltre – aggiunge il giudice  Antonella Minunni – è evidente come Ferrero, amministratore della Sampdoria, le abbia utilizzato nella dichiarazione Iva relativa all’anno d’imposta 2015”.


In merito al nuovo atto istruttorio il club genovese si dice “sicuro della correttezza del proprio operato e altrettanto fiducioso rispetto al lavoro della Magistratura”. Dal canto suo la Procura della Federcalcio, guidata da Giuseppe Pecoraro, ha aperto un fascicolo. Contatti sono gia’ stati avviati con la Procura di Roma, e al più presto saranno acquisiti gli atti dell’inchiesta penale.

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