Sequestrati due immobili commerciali e una società a un imprenditore di origine cinese che a Prato gestiva una filiera di imprese ‘apri e chiudi’ nel settore tessile, applicando il Codice Antimafia per quello che viene definito dalla procura “un evasore fiscale seriale, socialmente pericoloso”. Uno degli immobili ha valore di 1 milione di euro. La procura sottolinea che è la prima volta che in Toscana viene applicata una misura di prevenzione patrimoniale nei confronti di un evasore fiscale.
Sequestrati due immobili commerciali e una società a un imprenditore cinese che a Prato gestiva una filiera di imprese ‘apri e chiudi’ nel settore tessile, applicando il Codice Antimafia per quello che viene definito dalla procura ‘un evasore fiscale seriale, socialmente pericoloso’. Uno degli immobili ha valore di 1 milione di euro. La procura di Prato sottolinea che è la prima volta che in Toscana viene applicata una misura di prevenzione patrimoniale nei confronti di un evasore fiscale. L’uomo, attivo nel distretto dal 1999 e già coinvolto in un procedimento penale per reati tributari, si sarebbe sottratto al pagamento delle imposte per oltre 3,5 milioni di euro, importo comprensivo di sanzioni e interessi. Il provvedimento, emesso dal tribunale misure di prevenzione di Firenze su richiesta della procura di Prato, è stato eseguito dalle Fiamme gialle pratesi. Secondo quanto spiegato dalla procura, l’uomo, con il supporto di professionisti, ha fittiziamente intestato a dei prestanome la titolarità di almeno sette ditte individuali. I consulenti coinvolti, sfruttando le proprie competenze avrebbero fornito un contributo decisivo nella costituzione, gestione e chiusura pilotata delle imprese, con la redazione di atti, bilanci e dichiarazioni finalizzati a evitare i controlli e a schermare i movimenti economici reali. Le indagini patrimoniali successive all’esecuzione delle prime misure cautelari nei confronti dell’uomo e dei familiari, hanno permesso di ricostruire un’incoerenza tra il reddito dichiarato e il patrimonio a sua disposizione, ‘costruito’ mediante una sistematica evasione delle imposte.
“Il provvedimento adottato rappresenta una risposta concreta e innovativa”, spiega la procura di Prato, poiché l’evasore fiscale ‘professionale’ viene riconosciuto “come un vero e proprio attore di un disegno criminoso, capace di compromettere l’equilibrio del mercato, inquinare la concorrenza, sottrarre risorse pubbliche essenziali e favorire il radicamento di economie parallele”