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Sereni Orizzonti: ‘forse cibo contaminato origine morte dei 3 ospiti RSA

RSA

© Imagoeconomica

Lo dichiara in una nota l’ad di Sereni Orizzonti spa, Gabriele Meluzzi, sulle Rsa di Firenze e provincia gestite dalla società e dove ci sono stati i 114 casi di intossicazione alimentare, fra cui i decessi di tre anziani.

“Da un primo audit interno emergerebbe che le procedure aziendali siano state rispettate e l’ipotesi più probabile è al momento una contaminazione all’origine di qualche prodotto alimentare, consegnato da fornitori esterni”. Lo dichiara in una nota l’ad di Sereni Orizzonti spa, Gabriele Meluzzi, sulle Rsa di Firenze e provincia gestite dalla società e dove ci sono stati i 114 casi di intossicazione alimentare, fra cui i decessi di tre anziani.

“Non conosciamo le effettive cause dei sintomi accusati dagli ospiti, aspettiamo i risultati dei test microbiologici ordinati sul cibo e sugli anziani coinvolti” aggiunge Meluzzi. Che sottolinea “che per l’azienda il benessere degli anziani è il pensiero primario. Già da lunedì abbiamo provveduto alla somministrazione di nuovi pasti sostitutivi controllati, attraverso un fornitore esterno; anche le ultime analisi microbiologiche di routine effettuate un mese fa su cibo e cucina di Monsavano, da parte di una società accreditata a livello nazionale, hanno evidenziato una situazione conforme agli standard qualitativi.

Per Meluzzi  nelle RSA del  gruppo “le procedure aziendali sono rigorose e per quanto ci risulta dai dati fino ad ora disponibili, sono state rispettate” e “il personale di cucina è adeguatamente formato ed ha una lunga esperienza, elementi avvalorati dai feedback positivi di familiari e ospiti”.
“Nel frattempo – evidenzia Meluzzi – abbiamo inviato un’indagine interna nominando una equipe di esperti, e collaboriamo con le autorità per fare chiarezza sulla vicenda”.

Quanto accaduto nelle Rsa a Firenze è “inaccettabile”. Questo quanto afferma invece   Cinzia Vitale, garante dei diritti degli anziani del Comune di Firenze. “Ciò che lascia sgomenti è che qualsiasi sia l’esito delle indagini da parte dello organi inquirenti quelle persone non saranno restituite agli affetti dei propri cari”. Per Vitale “affidare la cura e l’assistenza di un anziano a qualsiasi ente richiede un patto di corresponsabilità e di fiducia che non può essere tradito in alcun aspetto”.

Pur in attesa che la procura termini i lavori di accertamento, prosegue, “non posso in ogni caso non richiamare all’attenzione e al sistema di controllo della qualità dei servizi erogati siano essi di parte pubblica o privata. Penso agli anziani, alle loro famiglie e alle tante domande che troveranno risposta o conferma solo al termine dell’acquisizione degli elementi utili alla conclusione del profilo delle responsabilità. Per certo le famiglie devono essere messe quanto prima in condizione di esercitare il diritto di sapere cosa sia accaduto”.

 

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