Dal 15 al 17 marzo si celebra la settimana di azione contro le discriminazioni. Non sono solo atti di razzismo ma trattamenti ingiustificatamente diversificati per nazionalità, sesso, età, genere, disabilità
“Spesso chi subisce una discriminazione resta in silenzio ma la parola, che sia una denuncia formale o la condivisione delle esperienze di discriminazione subite, è l’unico strumento che abbiamo per cambiare una realtà che non è contemplata dalla nostra Costituzione”, come si legge sul sito di Nosotras Onlus, antenna territoriale su Firenze contro le discriminazioni delle associazioni iscritte al Registro Nazionale contro le Discriminazioni (UNAR).
Sono due gli articoli della nostra Costituzione (art 2 e art 3) in cui si garantiscono i diritti inviolabili delle persone e la pari dignità sociale senza distinzione alcuna. Nonostante che siano tra gli articoli più importanti, perché sanciscono i pari diritti della cittadinanza le discriminazioni esistono e sono un reato. Non sono meri atti di razzismo ma trattamenti ingiustificatamente diversificati per nazionalità, sesso, età, genere, disabilità (in contrasto evidente con l’art3 della Costituzione).
“Gli atti di discriminazione possono essere subiti per un’identità etnica o religiosa, come è successo negli ultimi venti anni, in modo continuativo oppure può avvenire per altre motivazioni che possono essere l’età, il genere o la disabilità”, spiega Isabella Mancini, di Nosotras Onlus.“I fenomeni di discriminazione sono dei veri e propri reati e questa è la cosa che si conosce meno. Non bisogna rimanere in silenzio”.
La denuncia può essere fatta una delle associazioni si trovano l’elenco sul sito dell’Unar e si può contattare Nosotras Onlus dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12,30 allo 055-2776326 oppure scrivere una mail in associazione [email protected]