Sfratto per la farmacia di San Felice a Firenze: il sindaco Nardella ribadisce sui social “La Farmacia di San Felice non deve chiudere. Perché questo luogo storico, aperto dal 1810 potrebbe chiudere per sempre: la proprietà ha comunicato alla famiglia Pacenti la decisone di cambiare destinazione”.
La comunicazione del provvedimento di sfratto alla farmacia di piazza San Felice a Firenze, sorta nel 1805, “è uno strappo violento al tessuto civile dell’Oltrarno e di tutta Firenze. La farmacia, che con i suoi arredi originali e i suoi preziosi cimeli costituisce una testimonianza viva della città granducale, è un ponte fra la storia e la città di oggi”. È quanto sottolinea, in una nota, il comitato dei residenti di Santo Spirito che aggiunge: “Faremo ancora la nostra parte in una sfida decisiva, per la sua simbolicità, contro un’idea puramente mercantile e affaristica di Firenze, che vorrebbe svuotare la città di chi ancora ci abita o ci lavora, nei laboratori artigiani come nei negozi di vicinato, per farne il paradiso della rendita”. “Secondo Palazzo Vecchio il via libera concesso dal Comune allo sfratto, dopo la decisione del tribunale che aveva accolto la richiesta della ‘Palazzo San Felice srl’, era un atto dovuto. Se ne prende atto, ma ora ci si aspetta che l’Amministrazione tenga fede a quanto dissero a suo tempo il sindaco e gli assessori che andarono a esprimere solidarietà al farmacista, con ogni iniziativa che possa salvare la farmacia, dov’è e com’è”.
“Non è la prima volta che sparisce un negozio storico, ed è come se ogni volta Firenze perdesse una piccola parte di sé. Noi confidiamo nella ragionevolezza della proprietà e possiamo comunque fare qualcosa come Comune, grazie al nostro regolamento Unesco, che ha avuto l’ok dal Tribunale amministrativo e che ci consentirà di mettere un vincolo di destinazione all’attività commerciale storica. – Ribadisce il sindaco sul suo profile Fb – Ma ci serve anche il sostegno di tutti, dei fiorentini e di chi ama Firenze. Se vinciamo insieme questa battaglia potremo creare un precedente che servirà anche per chiusure di altre botteghe storiche in futuro. Aderite alla petizione andando a firmare direttamente nella farmacia. Dobbiamo tenere alta l’attenzione perché questa è una battaglia di tutti noi, per il bene delle nostre città e delle nostre tradizioni. Chi ama e difende Firenze è davvero fiorentino!”, conclude Nardella.