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🎧 Sgombero in via Baracca: pasti caldi a persone in strada

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🎧 Sgombero in via Baracca: pasti caldi a persone in strada
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I pasti sono stati forniti dal Comune in collaborazione con la Caritas alle circa 70 persone accampate in strada dopo lo sgombero

L’assessorato al Welfare del Comune di Firenze, tramite la direzione servizi sociali e in collaborazione con la Caritas, fornirà oggi pasti caldi alle circa 70 persone di origine somala che da ieri si sono accampate in strada a Firenze, sul ponte che collega via Baracca e piazza Puccini, dopo lo sgombero dell’edificio occupato dove vivevano.

Secondo quanto spiegato dal Comune, prosegue intanto in queste ore la mediazione da parte dei servizi sociali per trovare una sistemazione che venga accettata da coloro che hanno deciso di passare la notte in strada. Il tratto di strada resta intanto chiuso al traffico con ripercussioni sulla viabilità in tutta la zona.

Hanno passato la notte in strada dormendo in tenda, alcuni degli occupanti dello stabile di proprietà di Unipol-Sai sgomberato ieri dalla polizia a Firenze. Le persone, circa una settantina, si sono sistemate sul ponte che collega piazza Puccini e via Baracca, che per questo è ancora chiuso al traffico.

Secondo quanto appreso, si tratta di coloro che ieri non hanno accettato le sistemazioni offerte dai servizi sociali del Comune.

“Uno sgombero di per sé non porta mai a soluzioni, ma sposta semplicemente i problemi”. Lo afferma in una nota l’organizzazione Medici per i diritti umani (Medu), a proposito dello sgombero di un edificio occupato effettuato dalla polizia a Firenze, in via Baracca. Secondo quanto riferito dall’organizzazione umanitaria, al termine dello sgombero dieci persone sono state trasferite in strutture di accoglienza, mentre “altre 50 persone (tra cui sei donne) sono rimaste per strada”. inoltre, “36 persone che abitavano nella struttura e non erano presenti al momento dello sgombero, perché al lavoro, non sono state censite e non riceveranno offerte di accoglienza, seppur temporanee”.
“Gli operatori della questura – si legge sempre nel documento – e dei servizi sociali del Comune di Firenze hanno negato al team della clinica mobile di Medu l’accesso alla comunità e alle persone che assiste da oltre dieci anni nonostante le stesse persone ne avessero fatto esplicita richiesta. Un atto che consideriamo dannoso, miope e incomprensibile”.

In podcast le interviste a cura di Gimmy Tranquillo