Gli acquedotti toscani versano in pessime condizioni, con perdite elevate o elevatissime, scarsa manutenzione, bollette salate e pochi investimenti: tutti i frutti della gestione privatistica della risorsa idrica, in spregio ai risultati del referendum sull’acqua, affermano Trombi, Grassi e Verdi (Firenze Riparte a Sinistra – Comune di Firenze), Fattori e Sarti (Sì Toscana a Sinistra – Regione Toscana).
“Non solo – aggiungono i consiglieri – negli stessi acquedotti ci sono quasi 2000km di tubi che contengono amianto, ormai vetusti e spesso in cattive condizioni, che portano l’acqua potabile nelle nostre case. A seguito di numerose iniziative, portate avanti da comitati locali, gruppi consiliari fra cui anche Firenze Riparte a Sinistra e Sì Toscana a Sinistra, l’Autorità Idrica Toscana ha dato il via ad un monitoraggio per verificare se tali condutture liberano fibre di amianto, e nel report del Febbraio 2018 è emerso che ben 59 prelievi, in 33 diversi comuni, hanno registrato la presenza di fibre di amianto disciolte nell’acqua.”
“Abbiamo deciso – sottolineano – di avviare una campagna regionale, coinvolgendo i comuni, la Regione e la cittadinanza, all’interno della quale avanziamo alcune domande e richieste. In due casi, a Marina di Pisa e ad Agliana, dove la concentrazione di fibre per litro è stata rispettivamente di 881637 e 707250, è stato deciso di procedere alla sostituzione dei tubi a monte del prelievo e di sospendere i prelievi, e vorremmo capire chi ha preso tale decisioni e soprattutto su quali basi.”
“E’ nostra intenzione – proseguono – che venga applicato il principio precauzionale, e si fissi a zero la soglia massima accettabile di fibre di amianto nell’acqua potabile, si sostituiscano con urgenza tutte le tubature a monte dei prelievi che hanno registrato presenza di fibre di amianto disciolte in acqua e si programmi la sostituzione, nel breve periodo, di tutte le tubature contenenti amianto ancorché integre. Crediamo che sia necessario tali sostituzioni vengano realizzate attingendo agli utili generati dalle partecipate che gestiscono la risorsa idrica.”
“Infine – concludono – crediamo sia opportuno avviare uno studio regionale sugli effetti dell’amianto disciolto in acqua sulla salute umana.
Stiamo depositando una mozione ed una interrogazione ad hoc al Comune di Firenze e ci auguriamo che atti analoghi vengano presentati in tutti i comuni della Toscana.”