Sab 21 Dic 2024
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Siccità, Firenze senza pioggia da un mese

Firenze, un mese si siccità, nel territorio della Città metropolitana, dove le ultime precipitazioni risalgono allo scorso 26 febbraio. La sala di Protezione civile della Città metropolitana avverte che la vegetazione e gli arbusti hanno indici di secchezza già elevati favorendo lo sviluppo degli incendi boschivi.

Le mappe della ”siccità”, spiega una nota, mostrano valori nella norma se si considera la pioggia caduta nell’ultimo periodo (tre mesi) ma mostrano anche valori di siccità elevata se si prendono in considerazione le piogge cadute nell’ultimo anno (fonte Cnr Ibe Climateservices).

È importante che tutti adottino comportamenti ed iniziative per un uso consapevole dell’acqua perché con semplici scelte possiamo portare il nostro contributo”, sottolinea Massimo Fratini, consigliere della Metrocittà delegato alla Protezione civile. In questo periodo ad esempio, iniziano le attività nei giardini e negli orti e, con la scelta corretta delle tipologie di piante da mettere a dimora e del sistema di irrigazione, si possono ridurre gli sprechi d’acqua.

E arriva l’allarme di Coldiretti Toscana: “L’agricoltura toscana sull’orlo della siccità, con a rischio il 30% di produzione agricola senza pioggia”. Registrate il 60% di precipitazioni in meno rispetto alla media del periodo nei primi tre mesi del 2022, spiega una nota, situazione aggravata da un inverno con precipitazioni sotto la media.

L’associazione sottolinea che sul fronte delle portate di fiumi e corsi d’acqua si registrano livelli sotto la minima storica mensile per Era a Capannoli (Pisa), Elsa a Castelfiorentino (Firenze), Ombrone a Grosseto, Arno ad Empoli (Firenze) sulla base dei dati della Regione Toscana.

“La primavera anticipata rischia di fare rima con siccità – osserva Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana – se l’attuale deficit idrico non sarà recuperato nelle prossime settimane. A rischio c’è il 30% delle produzioni agricole considerando che questo è periodo di semina per ortaggi, grano, girasoli, ulivi ma anche il pascolo per gli allevamenti, e per crescere le coltivazioni hanno bisogno di acqua. Monitoriamo la situazione con molta attenzione”.

Per Filippi “è evidente che siamo di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici che hanno cambiato soprattutto la distribuzione temporale e geografica delle precipitazioni tanto che la siccità è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura, per le quantità e per la qualità dei raccolti”. Secondo Coldiretti la costa, la zona dell’Ombrone, dell’Arno Inferiore, e del Serchio se prendiamo a riferimento il periodo tra il 1992 ed il 2022, sono le aree più in sofferenza insieme a parte dell’Isola d’Elba dove le piogge nel mese di febbraio sono state quasi assenti e dove lo spettro siccità è al momento più elevato. Ma a preoccupare sono anche gli incendi favoriti dalle alte temperature e dall’assenza di precipitazioni.