Arriva in Toscana la sperimentazione sui ‘vigili di quartiere’, ottanta in quindici comuni. E la Regione è pronta a sostenerne i costi per tre anni. Una spesa di tre milioni ogni anno.
Ci sono Viareggio, Pisa e poi Firenze, Massa, Prato, Livorno, Lucca, Pistoia, Grosseto e Arezzo. In tutte queste dieci città sono previste tre coppie di vigili di quartiere distribuite in altrettanti turni giornalieri, a spese della Regione. Ci sono anche Campi Bisenzio, Pontedera, Sesto Fiorentino, Empoli e Piombino, che, con il sostegno della Regione, potranno avere ciascuno una coppia di vigili di quartiere al giorno.La giunta regionale ha approvato anche lo schema di accordo, che dovrà essere firmato con Anci, che delinea i contenuti principali del progetto.
L’idea era stata lanciata nei mesi scorsi, accanto alla richiesta di un innalzamento della dotazione organica delle forze dell’ordine, che risulta insufficiente anche in Toscana. I dettagli sono stati messi a punto dopo ottobre. Sono state trovate anche le risorse e ieri è arrivato il via libera dalla giunta toscana, che definisce l’elenco della città dove gli ottanta vigili di quartiere, pagati dalla Regione, inizieranno ad operare: quindici comuni dove, negli ultimi tre anni, più alto è stato l’indice di furti e rapine, reati legati al traffico di stupefacenti, violenze sessuali, minacce, lesioni e percosse.
Il criterio di scelta concordato con Anci ha riguardato infatti l’indice di delittuosità in rapporto al numero di abitanti equivalenti dei comuni, cioè gli abitanti, gli spostamenti giornalieri in entrata e uscita e i l numero di turisti. Sono stati considerati inoltre solo i comuni con un numero di abitanti equivalenti sopra 35.000: quelli sopra 55.000 abitanti equivalenti avranno le risorse per impegnare due vigili di quartiere per tre turni e quelli tra 35.000 e 55.000 avranno le risorse per impegnare due vigili di quartiere per due turni.
I Comuni individuati dovranno a questo punto elaborare specifici progetti modulati sulle proprie peculiari problematiche e declinati sulla realtà locale, individuando in particolar modo le zone della città in cui andranno ad intervenire i vigili di quartiere. I progetti saranno presentati alla Regione, che li dovrà approvare e finanziare. Nei prossimi giorni Regione e Anci si confronteranno con la Prefettura di Firenze per stipulare un ulteriore accordo, dove si delinea il raccordo con le forze dell’ordine e si definiscono criteri di collaborazione reciproca su altri aspetti collaterali al progetto e al tema della sicurezza.
“Il nostro progetto prevede un finanziamento per tre anni, dal 2019 al 2021, per l’assunzione a tempo indeterminato di personale di polizia municipale da destinare alla polizia di prossimità” spiega l’assessore alla presidenza e alla sicurezza della Toscana, Vittorio Bugli. Gli agenti dovranno svolgere esclusivamente questo servizio e trascorsi i primi tre anni i Comuni si impegnano a garantire la continuità del progetto, fino al 2023, sostenendone integralmente la spesa.
“Il progetto per i vigili di prossimità rappresenta una grande opportunità – afferma il presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni – Un modello innovativo, di collaborazione fra le istituzioni, che viene incontro all’esigenza dei sindaci di dare risposte operative e concrete ai cittadini sul fronte della sicurezza. Abbiamo lavorato insieme alla Regione, per individuare i criteri più idonei a scegliere i luoghi della sperimentazione e siamo certi che i risultati non tarderanno a manifestarsi, anche grazie alla stretta collaborazione dei nostri agenti di polizia municipale con le altre forze dell’ordine”.