Mar 5 Nov 2024
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ToscanaCronacaSiena: "baby pizzo" a Montepulciano, denunciati due minorenni

Siena: “baby pizzo” a Montepulciano, denunciati due minorenni

Denunciati due ragazzi a Montepulciano per truffa ed estorsione ai danni di due studenti che sono stati “convinti” a sottrarre ingenti somme di denaro ai genitori

Due ragazzi di 16 e 17 anni di nazionalità bulgara sono stati denunciati alla Procura presso il Tribunale dei Minori di Firenze che sta indagando per truffa ed estorsione ai danni di studenti coetanei italiani, residenti a Montepulciano, che sono stati ”convinti” a sottrarre ingenti somme di denaro ai genitori: in un caso sono stati portati via da casa circa 5.500 euro, in un altro 4.800 euro.

Finora sono due i casi che sono stati portati a conoscenza degli investigatori, ma si teme che la gang del ”baby pizzo” possa aver fatto altre vittime. Nel febbraio scorso un 17enne, accompagnato dai genitori, si è presentato nella caserma dei carabinieri di Montepulciano per denunciare un coetaneo, compagno di scuola, di nazionalità bulgara, residente come lui a Montepulciano.

A partire dal mese di settembre 2017, il 17enne bulgaro – secondo quanto si è appreso – ha chiesto al compagno del denaro, poche decine di euro, per acquistare cibo e sigarette. Trattandosi di cifre alquanto modeste, l”amico, seppur a malincuore, esaudì le richieste. In breve tempo e in costante crescendo, le pretese del ragazzo sono diventate sempre più esose, pressanti e per certi aspetti persecutorie (le richieste di denaro venivano avanzate in modo insistente anche tramite l”applicazione Messenger di Facebook), tanto che il malcapitato, non riuscendo più ad attingere dai propri risparmi, ha cominciato a sottrarre del denaro in famiglia. Alla fine il 17enne italiano ha consegnato al coetaneo bulgaro una cifra pari a 5.500 euro.

C’è stato un momento in cui il 17enne ha provato a non soddisfare più le richieste dell’amico, ma questi non ha ammesso ragioni: doveva dare dei soldi ad altre persone e se ciò non fosse avvenuto, avrebbe ”passato dei guai” lui. Ai carabinieri il minorenne ha raccontato che il passaggio del denaro avveniva in luoghi sempre diversi (stazione dei bus di Montepulciano, ad Abbadia di Montepulciano) e che alla consegna dei soldi – necessari a ”ripulire” denaro sporco, secondo quanto diceva il ragazzo bulgaro – non c’erano testimoni.
Prima della denuncia, il minorenne bulgaro era già stato oggetto di accertamenti da parte dei carabinieri di Montepulciano a seguito delle segnalazioni di due insegnanti di un istituto scolastico poliziano, proprio in merito a richieste di denaro avanzate nei confronti di alcuni compagni. Le indagini in quel caso, però, non avevano portato alla scoperta di alcun reato, perché interrogati dai militari i ragazzi, pur avendo ammesso di aver dato delle piccole somme di denaro, tuttavia parevano averlo fatto in piccola misura e per motivi apparentemente leciti. Dello stesso avviso era la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze, a cui la vicenda era stata riferita.
Nel maggio scorso si è presentato in caserma anche un ragazzo di 15 anni, residente nel centro poliziano, accompagnato dal padre. L’uomo ha denunciato che il figlio aveva subito un raggiro, essendo stato indotto a elargire in più tranche 4.800 euro a un ragazzo bulgaro di 16 anni, residente a Montepulciano Stazione.
Le cessioni dei soldi erano avvenute all’interno dei bagni della stazione degli autobus di Montepulciano, avendo come pretesto un presunto investimento economico che avrebbe dovuto fruttare un facile guadagno. Il 15enne ha spiegato di aver conosciuto il 16enne bulgaro al lunapark di Montepulciano e che qualche giorno dopo all’autostazione di Montepulciano gli aveva proposto degli affari, chiedendogli 500 euro per un investimento redditizio. Lo stesso giorno, al termine delle lezioni, all’esterno di un istituto scolastico di Montepulciano, ha incontrato di nuovo il minorenne bulgaro che era in compagnia dal connazionale 17enne. Entrambi invitarono il 15enne a prendere i soldi dalla cassaforte del padre e nei giorni successivi consegnò ai due ragazzi bulgari 4.800 euro.

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